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Vino, bufera-bis. Nobile sotto inchiesta ... La finanza indaga su alcuni produttori accusati di aver violato il disciplinare usando uve provenienti da zione fuori Docg. Avvisi e sequestri...


Ora anche il Nobile
nel mirino della Finanza ... Violazione al disciplinare l’oggetto di indagine... Dopo il Brunello, il
Nobi1e. Prima era toccato al Chianti e alla Vernaccia, domani chissà. Per il vino toscano d’eccellenza non c’è pace e ormai quasi quotidianamente scoppiano nuovi ‘scandali’. L’ultimo riguarda appunto il Nobile di Montepulciano, sul cui rispetto del disciplinare indaga la guardia di finanza su mandato della procura di Montepulciano.

L’ipotesi di reato è frode in commercio, poiché, secondo gli investigatori, nelle bottiglie di Nobile sarebbe finito vino proveniente da uve non coltivate entro i confini stabiliti dal disciplinare. Niente adulterazioni, né altre procedure tali da mettere a rischio la salute del consumatore, è bene precisare. L’inchiesta è partita qualche settimana fa e, sebbene il riserbo degli investigatori sia pressoché assoluto (anche ieri procura e guardia di finanza non hanno smentito né confermato, praticamente non hanno parlato), qualche indiscrezione è trapelata. Decine le aziende controllate (e il lavoro prosegue anche in questi giorni), diverse le irregolarità. La più macroscopica riguarda la Vecchia Cantina, una delle più grosse aziende della zona, dove sarebbe stato usato del vino prodotte con uve del Nord e del Centro Italia. Di questo ne sarebbero stati sequestrati 120mila ettolitri.

Un avviso di garanzia l’ha ricevuto Enrico Trabalzini, presidente dell’azienda che opera in forma dli società cooperativa. Un altro è arrivato a Luca Gattavecchi, titolare dell’omonima azienda e presidente del consorzio del vino Nobile. L’unico che ieri ha fatto una dichiarazione ufficiale, confermando di fatto l’inchiesta. “L’avviso di garanzia è un atto dovuto - ha sottolineato Gattavecchi - le indagini sono in corso e mi sono messo a disposizione degli inquirenti. Se è sorto un sospetto, è giusto che si faccia chiarezza: attendiamo con fiducia l’esito delle indagini”.

Gattavecchi, poi, fa una precisazione importante: “Bisogna riflettere che a Montepulciano non produciamo solo Nobile e Rosso, ma anche numerosi Igt apprezzati dalla critica”. Come dire, è possibile che ci siano uve provenienti da fuori zona di produzione ed è pure possibile che finiscano in bottiglie che non si fregiano della prestigiosa ‘docg’ poliziana.
Sul fronte della Vernaccia, invece, i controlli sono mirati a stabilire se nella produzione del vino, in particolare il rosso che a San Gimignano si fa come Igt toscano, vengono utilizzati i trucioli di legno. Uno stratagemma che serve a esaltare il sapore “barricato” di certi rossi. Nei giorni scorsi - come anticipato da La Nazione
- c’era stato anche il sequestro di una cantina, ma i sigilli sono stati tolti alcuni giorni fa. L’inchiesta comunque va avanti, anche se il presidente del Consorzio della Vernaccia, Giovanni Panizzi, si dice all’oscuro di tutto.

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