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Nazione / Giorno / Carlino

Il Brunello torna in Usa ma avrà il “certificato” ... Firmato il decreto: super controlli del ministero... Questa volta ci siamo
davvero: il Brunello può tornare
negli Stati Uniti. E’ stato
il ministro dell’agricoltura,
Luca Zaia, a dare ieri mattina l’ annuncio.
Lo ha fatto nel corso di
una conferenza stampa convocata
proprio a Montalcino, e alla quale
ha preso parte l’ambasciatore americano
in Italia, Ronald Spogli.
“Questa mattina (ieri per
chi legge, ndr.) - ha detto il ministro - ho firmato un decreto realizzato
lavorando fianco a fianco
con Spogli. Sarà il ministero delle
Politiche agricole, attraverso
l’ispettorato centrale per il controllo
della qualità (l’Icq), a verificare
e ad attestare la tracciabilità delle
partite di vino Brunello destinate
agli Stati Uniti. Abbiamo concordato
un sistema di certificazione riconosciuto
dall’Oiv, l’organizzazione
internazionale della vite e
del vino. In questo modo rafforzeremo - ha poi aggiunto Zaia - il
sistema dei controlli garantendo il
massimo livello di tutela dei consumatori
e rilanciando il Brunello,
simbolo dell’agroalimentare italiano,
non solo negli Stati Uniti ma
in tutto il mondo”. In pratica chi
vorrà esportare in Usa dovrà presentare
alla dogana un certificato
di conformità governativa.
Tutto risolto, insomma.
L’intervento del ministro - lui
per primo lo ha definito “energico” - è dunque servito allo scopo:
superare il blocco delle esportazioni
negli Usa.
Molto soddisfatto l’ambasciatore
Spogli: “La vicenda si è conclusa
con razionalità e ragionevolezza e
in tempi brevi. A mio avviso - ha
sottolineato - è un ottimo esempio
di come si possano risolvere velocemente
le questioni commerciali
tra Paesi amici come Italia e Stati
Uniti. C’è stata
una grande collaborazione
tra governi,
istituzioni locali,
produttori e altri enti.
Nonostante questo
la qualità del
Brunello non è mai
stata messa in discussione
dai consumatori degli
Stati Uniti dove rimane uno dei vini
più amati”.
La soluzione trovata piace anche
ai produttori e alle autorità locali
visto che, come dice il presidente
del Consorzio, Patrizio Cencioni,
“è quella che auspicavamo. Saremo
il primo consorzio
in Italia ad applicare
ulteriori garanzie
al prodotto”.
Ma se da una
parte è da considerarsi
ormai acqua
passata una possibile
bufera americana sul Brunello,
resta ancora tutto da decifrare l’esito
dell’inchiesta della magistratura
sul rispetto del disciplinare da
parte dei produttori. Ieri mattina
il ministro, prima della conferenza
stampa, è andato a far visita al
procuratore capo di Siena, Nino
Calabrese. Zaia ha chiesto massima
attenzione e, soprattutto, tempi
rapidi.
L’esito dell’inchiesta pesa come
una spada di Damocle sul futuro
del Brunello. Inutile negare che
un cambio del disciplinare sia da
considerarsi molto di più che
all’ordine del giorno. Ma prima di
poterne parlare seriamente, bisogna
attendere il verdetto della magistratura.
E fino ad allora tutto resta
bloccato e ogni ipotesi rischia
di venir vanificata dall’azione dei
giudici.

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