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Nazione / Giorno / Carlino

Vetro addio, anche il vino doc nel cartone ... Il ministero delle politiche agricole alimentari e forestali (Mipaaf) ha autorizzato, con decreto, la possibilità di confezionare i vini a denominazione di origine controllata (Doc) in contenitori alternativi al vetro, in particolare nei cosiddetti ‘bag in box’ (confezioni in sacche d’alluminio o plastica). Da questa possibilità sono esclusi i vini Doc designabili con l’indicazione della sottozona, della menzione riserva, superiore, vigna e delle altre tradizionali. “Abbiamo preso atto ha commentato il ministro per le politiche agricole, Luca Zaia delle richieste del mercato, in particolare della domanda dei Paesi del nord Europa, dove il ‘bag in box’ può essere un utile strumento di penetrazione per il vino italiano. Tuttavia abbiamo voluto salvaguardare l’immagine delle nostre migliori produzioni, ponendo condizioni particolarmente restrittive per l’utilizzo di queste tipologie di contenitori”. La decisione del Mipaaf arriva in seguito della richiesta delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, espressa nella riunione del Comitato tecnico permanente di coordinamento.
Critiche all’iniziativa sono arrivate dai sommeliers. Spiega Antonello Maietta, vicepresidente dell’Associazione italiana sommeliers: “Il bag in box non è una soluzione che ci lascia particolarmente felici. Ma non perché viene meno il ruolo di chi stappa la bottiglia e quel che ne consegue, ma perché sarebbe opportuno tutelare in maniera più adeguata il vino di qualità”. Critico anche Ermete Realacci, ministro dell’Ambiente del governo ombra. “Mi sembra un provvedimento discutibile dice perché capisco che alcuni vini di minor pregio possano avere diversi tipi di imballaggio ma, aprendo anche ai Doc, si rischia di danneggiare l’immagine del vino di qualità, che ha avuto performance straordinarie anche in momenti di generale difficoltà”.

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