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Nazione / Giorno / Carlino

“Il Veneto è severo ma ha ceduto alle lobby” ... Il sottosegretario Giovanardi: alle famiglie delle vittime poi che diciamo?... Sottosegretario Carlo Giovanardi, la rigorosa legge regionale antialcol veneta trova ora una sua eccezione a Jesolo. Che ne pensa?

“Mi sembra che di provvedimenti di questo tipo, presi evidentemente sotto la pressione di interessi economici, non si senta il bisogno. Premesso che la deroga concessa a Jesolo non inficia la legge nazionale, e quindi il divieto di somministrazione di alcolici in discoteca dopo le due di notte rimane anche li, io condivido la ratio della legge regionale veneta: la vendita di alcolici dopo le due e fino all’alba va bandita non solo nelle discoteche ma in tutti gli esercizi pubblici”.

E quindi?

“E quindi mi auguro che un provvedimento simile a quello della giunta veneta possa essere esteso a tutto il Paese. Senza eccezioni”.

Se ne farà promotore ?

“C’è già in Parlamento, come emendamento al disegno di legge sicurezza, una proposta in questo senso firmata dai senatori Compagna del Pdl e Marino del Pd. Punta ad estendere il divieto a tutti i locali: alle due tutto l’anno e alle tre in estate. Io la sosterrò”.

Ce la farete? La lobby dei bar ed esercizio pubblici è più forte di quella delle discoteche. Parleranno di emendamento liberticida, di danno economico...

“Lo sappiamo bene. Vogliono vendere alcol quando e come pare a loro. Ma credo che sia opportuno fissare un limite orario come quello dell’emendamento Compagna-Marino. Qui stiamo parlando di un fenomeno di terribile e tragica mortalità, soprattutto giovanile, che ha altissimi costi sociali. E che ha cominciato a contenersi negli ultimi mesi solo per effetto dei provvedimenti draconiani presi nella riforma del codice della strada e dello stop alla vendita di alcolici nelle discoteche dopo le due di notte. Vogliamo una controriforma? E poi alle famiglie delle vittime che diciamo?”.

I proprietari dei locali ripetono: si facciano più controlli invece di scaricare solo su di noi l’onere.

“Rovescio il discorso. La repressione sulla strada serve, ma da sola non basta: è evidente che serve la prevenzione. Culturale, certo. Ma anche il non somministrare superalcolici nel cuore della notte, nelle ore della morte, è chiaro che riduce il rischio. Del resto, a che ora è avvenuto l’ultimo incidente con sette ragazzi morti? Alle quattro del mattino. E allora…”.

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