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Vino, l’Italia batte la Francia ... Vendemmia... E oltre al primato quantitativo, la leadership della qualità... Il match enologico tra Italia
e Francia nel 2008 verrà vinto dal
nostro Paese. La raccolta dell’uva, che ha già preso il via in alcune regioni, segnerà uno storico sorpasso: secondo la Coldiretti, i viticoltori transalpini dovranno fare i conti con la vendemmia più povera dal Duemila a questa parte. Rispetto alla media degli ultimi cinque anni i francesi registreranno, infatti, un calo di produzione del dieci per cento rispetto alla media degli ultimi cinque anni, mentre in Italia l’incremento sarà del cinque per cento, pari a 47 milioni di ettolitri di vino. Il primato italiano nel settore vitivinicolo si aggiunge a quello di altri prodotti dell’agricoltura come riso, tabacco, frutta e ortaggi freschi. Quando si parla di quantità a nostro parere occorre tuttavia non dimenticare la qualità, come ricorda anche il ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia: “Va constatata la leadership quantitativa raggiunta, ma soprattutto il primato della qualità dei nostri vini”.

I dati raccolti nelle ultime settimane dall’Osservatorio sul vino dell’Associazione italiana sommeliers parlano chiaro. La vendemmia 2008 viene definita complessivamente ottima:
il quaranta per cento della produzione sarà infatti etichettata come Docg (Denominazione di origine controllata e garantita) e Doc (Denominazione di origine controllata) che dall’estate 2009, per una direttiva dell’Unione europea, saranno Dop (Denominazione di origine protetta), mentre il 30 per cento diventerà Igt.

Secondo la Coldiretti i due terzi della produzione saranno targati Veneto, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia, regioni che hanno avuto condizioni climatiche favorevoli. Intanto l’intero comparto continua a sorridere: nel primo quadrimestre di quest’anno il valore delle esportazioni delle eccellenze italiane è aumentato del dieci per cento. Segno positivo, + 2,6 per cento, anche nelle vendite dentro i confini della penisola, dove le famiglie italiane continuano a preferire le Doc e le Docg nostrane alle ‘agguerrite’ produzioni del Nuovo Mondo, non sempre all’altezza dei gusti raffinati degli enonauti. Mentre in alcune zone la raccolta è già cominciata, in altre si annuncia una vendemmia medio-tardiva: è una tendenza che riguarda soprattutto il Nord Italia dove le premesse sono comunque buone. Insomma, se ci concedete la battuta, l’Italia batte la Francia ai calci di rigore. Ma stavolta non c’entrano né Zidane né Materazzi.

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