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Nazione / Giorno / Carlino

Il tempio del vino? Incassato in cucina ... E per ordinare le bottiglie, ecco le regole da seguire... In casa o sotto terra
l’importante è averla.
Andrea Palladio, uno dei
più grandi architetti d’Italia,
artefice di tante ville venete
dove il vino doveva avere il
suo “tempio”, così descriveva la
cantina a regola d’arte: “Le
cantine si hanno da fare sotto
terra, lontane da strepiti e da
rumori e fetore, devono avere
il lume da Levante perciocché
avendolo da altra parte, ove il
sole possa scaldare i vini che vi
si porranno, dal calore
riscaldati, diventeranno deboli
e guasti”. Quindi partiamo
dalla cantina classica,
interrata,
seguendo i
consigli degli
eno-appassionati
di
winenews.it.
Serve un locale
ben coibentato
e rivolto
preferibilmente a nord-est.
L’importante è che non sia in
balia dei cambi di stagione o
delle forti escursioni termiche:
la temperatura ideale è
compresa fra gli 8 e i 16 gradi.
Pareti imbiancate a calce e
senza troppa luce
(lampade
schermate, mai
neon). Pavimento
in cemento e
locali lontani da
fonti
d’inquinamento,
sia acustiche
(vibrazioni, ecc.) che
ambientali. Le bottiglie,
attraverso i tappi in sughero, “respirano”. Quindi mai
conservare il vino accanto a
prodotti chimici, detersivi,
ecc, ma anche vicino a
prodotti che possono
trasmettere odori: quindi
salumi, formaggi, verdure
(cipolle, aglio …). Ovviamente
massima igiene e pulizia. Le
bottiglie vanno collocate in
scaffalature lungo le pareti. Il
miglior materiale per le
scaffalature è il legno. Di
rigore un ordine preciso nel
posizionamento delle
bottiglie. Nei piani più bassi i
vini bianchi più giovani
(spumanti compresi), e poi via
via più in alto i bianchi meno
giovani, i rosati, i rossi
giovani, i rossi più corposi,
quelli da invecchiamento, i
liquorosi (Marsala, passiti,
ecc).
In senso orizzontale,
invece, i vini vanno sistemati
secondo la regione di
provenienza. La
conservazione perfetta dei vini
si ottiene con le bottiglie poste
orizzontalmente: in questo
modo il tappo viene toccato
dal vino evitando di produrre
l’aridità del sughero (che
provoca poi la caduta della
polverina del turacciolo che
dà l’inconfondibile cattivo
sapore).
E chi vuole le adorate bottiglie
in casa, a portata di mano?
L’unica soluzione sono le
cantinette refrigerate e
umidificate magari da
incassare tra i mobili della
cucina. Uno dei modelli più
raffinati è il Freddo-cantina
IK360 della Gaggeneau
(www.gaggenau.com). Tre
spazi differenti che
permettono di conservare
separatamente vino rosso,
bianco, formaggio e anche
sigari, come optional. Capacità
fino a 118 bottiglie.

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