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Nazione / Giorno / Carlino

Maxi sequestro di vino
in cantine di Montalcino ... Analisi per scoprire se nel Brunello c’è uva francese... L’INCHIESTAsul Brunello
si allarga. E nuove
aziende entrano nel maxi
fascicolo aperto dalla procura di
Siena per frode in commercio legata
alla violazione del disciplinare
di produzione del vino che piace
ai vip e a cui anche il premier Silvio
Berlusconi ha sostenuto recentemente
di assomigliare perché invecchiando
migliora. A Siena erano
giorni di Palio quando la Guardia
di Finanza, coordinata dal procuratore
capo Nino Calabrese e
dal pm Mario Formisano, è tornata
fra i vigneti di Montalcino. In
punta di piedi, senza fare clamore,
ripetendo un copione già visto:
controlli sulla produzione del Brunello
ma anche su quella di altri tipi
di vino. Controlli che avrebbero
condotto al sequestro di circa
10mila ettolitri in una nota azienda
locale, non esclusivamente però
di Brunello.

Un provvedimento autorizzato
dal gip nei confronti del
quale, come di prassi, è stata presentata
richiesta di riesame perché,
ovviamente, il quantitativo
non può essere commercializzato.
A questa novità se ne dovrebbe aggiungere
un’altra entro poco tempo,
probabilmente già la prossima
settimana: l’esito della consulenza
chimico-biologica affidata dalla
procura a inizio maggio ad un laboratorio
di Asti specializzato. Un accertamento
svolto in contraddittorio
con gli esperti nominati dalle
aziende entrate inizialmente
nell’inchiesta. Attraverso tecniche
innovative e analisi
su campioni prelevati
- relativi
a l l ’ a n n a t a
2002-2003 - si vuole
sapere con quali
uve è stato fatto il
Brunello contestato,
se con sangiovese al 100% come
prevede il disciplinare, oppure mischiato
con altre uve, in primis
francesi, violando dunque le regole
come sostenuto dalla procura.

L’inchiesta pero’ non frena
le vendite del vino, conferma Patrizio
Cencioni, presidente del Consorzio
che riunisce i produttori.
“Novità nell’inchiesta?
Non abbiamo
alcuna notizia al riguardo”, dice evidenziando
invece
che la commercializzazione
del Brunello
non ha risentito
dell’indagine e tantomeno del
blocco da parte degli Usa, paventato
ma poi scongiurato anche grazie
all’intervento del ministro Luca
Zaia. “Al 30 giugno abbiamo
consegnato ai produttori circa 5
milioni di fascette - osserva Cencioni - un bel numero se si considera
che la produzione totale di
bottiglie del 2003 era di 6,2 milioni”. Quanto alla possibilità di ritoccare
il disciplinare, lasciando maggiore
libertà ai singoli, il presidente ribatte
che non vi è alcun appuntamento
ad oggi fissato per affrontare
l’argomento. “La prossima assemblea
del Consorzio è quella per
il bilancio preventivo, entro novembre.
Personalmente cosa penso?
Continuerò a fare il Brunello
come sempre, con sangiovese al
100%”.

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