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Nazione / Giorno / Carlino

Alcol, tabelle nei locali: è lite. I gestori: “Non le esporremo”... Domani il via. Il sottosegretario Giovanardi: irresponsabili... Da domani tutti i locali pubblici che vendono alcolici e fanno intrattenimento dovranno esporre due tabelle predisposte dal ministero del Lavoro, salute e politiche Sociali, che illustrano gli effetti delle bevande alcoliche sui consumatori in base alla loro tipologia e alla quantità. È un richiamo all’attenzione, un tentativo per indurre gli avventori a riflettere prima di bere soprattutto se poi dovranno mettersi in macchina e guidare. Non più di un quartino di vino o due birre a cena per un uomo medio; cauti con i superalcolici perché basta un bicchierino per avvicinarsi pericolosamente al limite di 0,5 grammi per litro di sangue consentito dalla legge. Prima di uscire dal locale, i clienti potranno chiedere al gestore che metta a loro disposizione gratuitamente un etilometro per la verifica finale del tasso alcolico.

Misura certamente prudenziale quella del ministero, impegnato a ridurre il tasso di incidenti stradale e le stragi. Soprattutto quelle del venerdì e del sabato sera, quando si fa più intensa la transumanza dei giovani che passano dai pub alle discoteche ingurgitando intrugli di ogni tipo fino all’alba. Ma è una misura preventiva che non tutti i gestori di locali notturni accettano. Qualcuno afferma senza mezzi termini che non intende affiggere nel suo locale alcuna tabella, nonostante sappia che gli inadempienti rischiano la chiusura del locale fino a trenta giorni.

“Ci sono esercenti seri che collaborano, e ci sono organizzazioni come il Silb, il sindacato dei locali da ballo, che si è sempre contraddistinto per contrastare ogni tipo di iniziativa che possa concorrere a frenare le stragi del sabato sera - dice il sottosegretario con delega alla famiglia, droga e servizio civile, Carlo Giovanardi -. Mi sembrano discorsi irresponsabili ed eversivi”.
“Il Silb non si oppone e non contrasta le iniziative volte a frenare gli incidenti del fine settimana - replica Renato Giacchetto, presidente Silb-Fipe, che rappresenta circa 4mila aziende per un totale di 15mila addetti -. Ci sembra però inutile attuare provvedimenti proibitivi che non ottengono e non otterranno nessun risultato tangibile in termini di diminuzione della mortalità causata dall’abuso di alcol. Le tabelle, così come sono fatte, generano confusione e sono inapplicabili. Le istituzioni pensino ad aumentare i controlli sulle strade”.

Sulla stessa falsariga, anche se più conciliante, il presidente del Silb di Rimini, Giovanni Semeraro. “Esporremo le tabelle perché questo prevede la legge - dice -, e perché moralmente è giusto farlo. Ma il problema dell’alcol e delle stragi del sabato sera va affrontato in altro modo. È inutile vietare la mescita nelle discoteche, quando i giovani viaggiano con i bauli delle auto pieni di bottiglie”.

Ma voi sareste disposti a mettervi attorno a un tavolo per collaborare a trovare una soluzione al problema che sia equa? “Certamente. Siamo pronti a farlo”. Ma è ancora un dialogo tra sordi.
“Dicono tutti così - commenta, infatti, Giovanardi -. Poi quando è il momento di tirare le somme si defilano. I gestori si oppongono a ogni limitazione, ritenendosi liberi di somministrare alcolici e superalcolici a qualsiasi ora del giorno e della notte”.
Vedremo che cosa succederà domani.

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