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Nazione / Giorno / Carlino

Cibo sano? Sì a prodotti locali e di stagione ... Fare da mangiare scalando una piramide di prodotti locali. Seguendo il corso delle stagioni. E’ questa, in estrema sintesi, l’indicazione che la Regione vuol dare attraverso la sua simbolica Pat, ossia la piramide alimentare toscana, annunciata qualche mese fa e presentata ufficialmente ieri. Non è una novità assoluta: già una decina d’anni fa un politico che era soprattutto primario di gastroenterologia a Careggi, il professor Antonio Morettini, sosteneva il “miglior modo di mangiare era quello dei contadini toscani degli anni Cinquanta. In particolare per la varietà”.
La Pat, messa a punto, da un gruppo composto da medici, nutrizionisti e agronomi, si articola in sei scalini, dal basso verso l’alto: dagli alimenti che andrebbero consumati di più a quelli da consumare meno frequentemente. Nei sei salti si trovano: frutta e verdura; cereali e derivati e olio extravergine d’oliva; legumi, frutta secca, latte e yogurt; pesce e pollame; formaggi, uova e patate; carne, salumi e dolci. Tutte cose toscane. Tanto che il presidente, Claudio Martini (rigorosamente vegetariano) ha commentato: “Abbiamo registrato il marchio perché siamo orgogliosi di questa iniziativa nella quale sono stati coinvolti tanti esperti di diverse discipline”.
La piramide toscana suggerisce pochi ma sicuri orientamenti: consumare tutti gli alimenti con frequenza diversificata. Vino con moderazione, solo ai pasti. E aggiungere molta attività fisica. Per essere consigliati a raggiungere la meta è già possibile collegarsi al sito www.piramidealimentare.toscana.it. Coordinatore scientifico del progetto è l’ex consigliere regionale Giovanni Barbagli il quale, durante la conferenza stampa tenuta con Martini, ha messo in guardia i toscani: “Nel mondo esistono molte piramidi di nazioni che coniugano le tradizioni alimentari con le indicazioni nutrizionali frutto della ricerca scientifica e medica. In Italia la piramide non c’era. Ora i toscani ne hanno una. Possono cominciare a scalarla”.

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