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Mutui, ecco i risparmi. Affari d’oro per le banche … L’effetto del calo dei tassi sulla rata. Ma sale lo spread… Centocinquanta euro al mese. Conti alla mano è più o meno questo il risparmio che riceverà come regalo del 2009 chi ha sotto- scritto un mutuo a tasso variabile. Dopo aver sopportato negli ultimi due anni rincari record delle rate sulla scia dell’aumento dei tassi (in particolare l’Euribor, l’indice di riferimento) finalmente si è invertita la rotta con il tasso di riferir mento europeo appena ribassato dalla Bce di mezzo punto al 2%e con la discesa della febbre dell’Euribor che dai massimi del 5,5% di quest’estate si è quasi dimezzato passando in solo tre mesi dal 5,19% di ottobre al 2,12% di ieri (scadenza un mese). La discesa dei tassi, come si vede dalla tabella preparata da Mutui Online, principale broker via Internet per i finanziamenti per l’acquisto della casa, porterà nelle prossime rate consistenti risparmi. Si parte da circa 150 euro al mese per un mutuo di l00 mila euro a quindici anni per salire fino a 200 euro per le scadenze più lunghe (20 e 30 anni). E se calcoliamo il risparmio a livello annuale si va da 1.850 fino a 2.400 euro. Un bel sollievo per il popolo dei mutui variabili.

Viceversa la maggioranza degli italiani che ha sottoscritto un mutuo “fisso” nell’ultimo anno si ti- trova a pagare il doppio con tassi medi al 6,5% rispetto al 3,25% dei variabili calcolando anche lo spread, ovvero il guadagno delle banche. Tenendo conto della durata del mutuo e del tasso, consiglia Roberto Anedda, vicepresidente di Mutui Online, potrebbe essere interessante, anche grazie all’assenza di penali e di costi per la surroga, sfruttare la portabilità e chiudere il vecchio mutuo per sottoscriverne uno nuovo. Variabile per sfruttare subito la discesa dei tassi o ancora fisso se si vuole restare tranquilli sulle lunghe scadenze tenendo conto che comunque i migliori tassi fissi sono scesi al 5% e anche meno.

La ritirata dei tassi, però, come avvertono i consumatori e rileva lo stesso Anedda, ha portato le banche a rifarsi aumento gli spread. Se solo un anno li si trovavano infatti spread allo 0,6-0,7% adesso i più bassi viaggiano attorno a 1-1,25% e si arriva anche all’l,5-2% per i nuovi mutui ancorati al tasso Bce come previsto dal Governo. Ma se si paga uno spread molto più alto rispetto a quello applicato all’Euribor spariscono tutti i vantaggi rappresentati dalla maggior tranquillità garantita dal tasso Bce che ovviamente non cambia tutti i giorni. E il caro spread è finito anche nelle mirino dell’Antitrust tanto che il Garante della concorrenza, Antonio Catticala, di fronte alle numerose segnalazioni, ha anticipato che sta vigilando e monitorando il mercato per vedere se ci sono aumenti ingiustificati.

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