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Nazione / Giorno / Carlino

Le statistiche ci dicono che l’80 per cento delle bottiglie vendute nella Gdo sta tra i 3 e i 5 euro. Su questi dati, tanto più significativi in tempi di crisi e di calo dei consumi, c’è chi ha costruito le proprie fortune, senza rinunciare alla qualità e alla tradizione. Cantine Settesoli sono la più grande azienda vitivinicola siciliana, un autentico distretto del vino nell’agro agrigentino. 1841 soci conferitori, 6mila ettari vitati, quattro stabilimenti e una capacità lavorativa di 500.000 quintali
di uve all’anno. Tra Montevago, Menfi e Santa Margherita Belice il 70% delle 5mila famiglie presenti sono coinvolte nella creatura cooperativa (sistema Fedagri) di Diego Pianeta, che continua a macinare primati: esporta il 40 per cento di tutto il vino siciliano, il suo Nero d’Avola nel 2008 è stato il vino rosso fermo più venduto in Gdo (categoria 3-4 euro), mentre la cantina di Menfì strappa la palma del miglior rapporto qualità/prezzo sull’Almanacco del BereBene (Gambero Rosso 2009). Ma
c’è anche la linea di selezione Mandrarossa che con l’Igt Carthago ha messo a segno il suo primo 3 bicchieri. La gamma Settesoli si presenta nel 2009 rinnovata nell’immagine dei suoi vini-base, i cavalli di battaglia Nero d’Avola e i bianchi Inzolia e Grecanico. Qui segnaliamo il freschissimo Inzolia 2008, autoctono per eccellenza. Di’ giusta acidità, equilibrato, è il compagno ideale delle prime grigliate di pesce primaverili. Come il gemello Grecanico va su no scaffale a 3,50 euro, Inzolia 2008, Settesoli. Info: www.cantinesettesoli.it

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