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Livorno-Usa, la rotta del vino ... Eccolo, il porto più importante dell’Italia centrale per gli Usa: parola del console degli Stati Uniti per la Toscana e l’Emilia Romagna, Mary Ellen Countryman. In visita allo scalo labronico il neoconsole Usa ha avuto due obiettivi principali: le banchine del porto, dove transitano - ha detto - un sesto delle esportazioni italiane verso gli Usa; e il santuario della Madonna di Montenero, dove avvenne la conversione della sua concittadina, la santa Elizabeth Anna Seaton. Il punto sullo scalo ha consentito al console Coutryman di mettere a fuoco alcuni aspetti di notevole valenza economica del rapporto tra la Toscana e gli Usa. Con un singolare dettaglio: ben l’80% delle esportazioni italiane di vino verso gli Usa s’imbarca a Livorno. “Abbiamo scoperto - ha detto il console - che il porto labronico si è specializzato con strutture dedicate, depositi e sistemi di conservazione tali da farvi convergere vini di tutte le regioni che poi s’imbarcano per gli
Usa e per il Canada”. Considerando che i vini italiani oggi superano i francesi nel gradimento degli americani, il business è di tutto rispetto. E adesso, con la crisi imperante, Livorno rimane comunque il primo porto per l’expoprt e l’import con gli Usa, a differenza di Genova e anche La Spezia, dove i traffici puntano più verso il Far East. Degli oltre 20 milioni di tonnellate di merci che annualmente transitano sulle banchine labroniche e dei circa 700 mila containers schedulati, almeno la metà viaggiano verso gli Usa o vengono dagli Usa. Un record. Anche per questo i controlli doganali e della security (la prevenzione degli attentati) sono diventati fondamentali. La signora Countryman ha voluto visitare l’ufficio delle dogane, che ospita anche un nucleo di doganieri Usa specializzati nell’antiterrorismo.

Il console ha voluto infine riferire sulle iniziative con la Regione Toscana per potenziare l’interscambio commerciale con gli Usa. Sono prossimi incontri con primari produttori toscani di fonti energetiche pulite all’avanguardia in campo mondiale con operatori Usa molto interessati sul campo. Altre iniziative riguardano la formazione, tra cui un corso di approfondimento negli Usa, presso alcune società innovative, per cinque giovani aspiranti imprenditori toscani.

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