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Nazione / Giorno / Carlino

Bruxelles: “Stop al finto rosé”. Salvo il prodotto made in Italy ... E’ salvo il vino rosé tradizionale, quello che gli europei sembrano sempre più apprezzare, anche in vista delle vacanze estive. Bruxelles infatti ha deciso di fare marcia indietro e rinunciare alla sua proposta che puntava ad autorizzare in Europa la produzione del ‘finto rosé’ frutto della miscela di vini da tavola bianchi e rossi e non della lunga e speciale vinificazione alla base del rosé tradizionale. Soddisfatto il ministro per le politiche agricole e alimentari Luca Zaia che accanto al collega francese si era lanciato nella battaglia insieme alle organizzazioni agricole, dalla Coldiretti alla Confagricoltura alla Cia. Lo stop di Bruxelles salva, secondo Coldiretti, 48 milioni di bottiglie di vero rosato Made in Italy da una concorrenza sleale su un mercato nazionale che è cresciuto. Insomma, gli europei potranno continuare a gustare il loro rosé tradizionale sostenendo un settore che rischiava di soccombere alla concorrenza di un
prodotto a buon mercato made in Ue. Dovranno però fare attenzione all’etichetta in quanto il rosé miscelato importato potrà essere venduto in Europa. Ma per una battaglia vinta, molto rimane ancora da fare. L’Europa infatti continua ad autorizzare, anche se in misura minore, lo zuccheraggio dei vini europei del Centro e del Nord Europa, oltre a permettere l’aggiunta di trucioli di legno per dare al consumatore la falsa illusione che il vino è stato invecchiato in botti di rovere. Si tratta di pratiche enologiche previste dalla riforma del settore nel 2006, o autorizzate in Europa per permettere ai vini dell’emisfero sud, o prodotti negli Usa di entrare liberamente in Europa. Tra le nuove alchimie c’è anche il vino dealcolato che permette di eliminare parte dell’alcool naturalmente contenuto nel prodotto.
I consumatori potranno però sempre contare sui vini italiani in cui è vietata l’aggiunta di zucchero.

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