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Nazione / Giorno / Carlino

I ristoratori e il Fisco: guadagnano come i pensionati ... Al di sotto solo i piccoli commercianti. Una media di 13.500 euro nelle ultime dichiarazioni delle due categorie... Come gestire un ristorante,
dichiarare redditi da
pensionato e sopravvivere alla
crisi. Tutto legale. Basta avere
una micro società individuale a
contabilità semplificata e il gioco è
fatto. In questo modo centinaia di
migliaia di titolari di ristoranti e
pizzerie, ma anche commercianti,
a r t i g i a n i
dell’edilizia e
del trasporto,
tassisti, agenzie
di viaggio
eccetera,
eccetera hanno presentato redditi
vicini alla soglia di povertà, poco
più di mille euro al mese, lordi naturalmente.
All’incirca la stessa cifra
media che risulta nei modelli
Cud dei pensionati.

E’ questa la sconcertante fotografia
scattata dal Dipartimento fiscale
del Ministero dell’Economia
che ha elaborato le tabelle delle ultime
dichiarazioni relative ai redditi
del 2007. Le medie statistiche, si
sa, mettono insieme situazioni differenti,
attività grandi e piccole, realtà
geografiche non omogenee: tuttavia
provoca a dir poco qualche
sorpresa vedere che il reddito medio
di chi gestisce ristoranti e pizzerie
è stato di 13.550 euro annui lordi
contro i 13.450 dichiarati dai
pensionati.

Il presidente dei pubblici
esercizi del Lazio Nazzareno Sacchi
non si stupisce e spiega che la
statistica comprende “migliaia di
ristoranti a gestione famigliare,
osterie con cucina dove il reddito è
davvero basso”. Non solo: “La crisi
dei grossi esercizi la si leggerà
nei numeri delle prossime dichiarazioni”. Complessivamente,
stando a quello che dichiariamo al
fisco, siamo già un Paese di poveracci
visto che nel 2007 l’80% dei
41 milioni di contribuenti non è
riuscito a guadagnare più di 26 mila
euro annui. Il reddito medio più
elevato è stato quello dei lavoratori
autonomi (37.124 euro ) rispetto ai
19.335 dei dipendenti.Ma attenzione,
bisogna distinguere. Ad alzare
la media degli autonomi
sono i professionisti
( notai, avvocati,
commercialisti
geometri) con
36.369 euro e soprattutto
i medici con
44.205.

Ma il 61% del lavoro autonomo e
di impresa utilizza la contabilità
semplificata. E qui, nelle microsocietà
di persone, si nascondono
le sorprese: in media queste società
hanno realizzato guadagni di 17 mila
euro l’anno. Ma c’è anche chi è
in condizioni peggiori. Per esempio,
le attività di alloggio e ristorazione
che si devono accontentare
di 13.550 euro l’anno. Gli imprenditori
edili “semplificati” raggiungono
i 18.582 euro, le agenzie di
viaggio i 16.850, i tassisti e ditte di
trasporto arrivano a 15.468 euro, le
agenzie immobiliari toccano i
19.800.

Stessa musica per altre attività
commerciali: ad esempio le 672
mila società commerciali al dettaglio
e all’ingrosso con contabilità
semplificata dichiarano una media
di 17.507 euro, equivalenti
alla busta paga
di un metalmeccanico
con dieci anni
di anzianità.
Disperata poi la situazione
delle persone
giuridiche, cioè
delle società di capitali:
nel 2008 la metà ha dichiarato
di essere in perdita. E c’è poco da
rallegrarsi anche per artisti, sportivi
e imprenditori dello spettacolo:
in media denunciano 24.800 euro
lordi. A dispetto di Bmw, Porsche
Cayenne e vacanze alle Maldive
sempre esaurite, solo lo 0,2% dei
contribuenti ha dichiarato redditi
sopra i 200 mila euro l’anno. Mosche
bianche a cui il ministro Tremonti
dovrebbe rilasciare un attestato
di benemerenza.

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