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Nazione / Giorno / Carlino

“Movida no alcol? Da imitare”. Milano è già un caso nazionale ... L’invito dell’Istituto di Sanità. E Zanonato (Pd): una buona idea... L’Istituto superiore
di Sanità dice “sì” alle
multe da 450 euro contro
i minori di 16 anni che bevono
alcolici. Un primo significativo
parere positivo sull’ordinanza
del sindaco, Letizia Moratti, che
entrerà in vigore domani e durerà
in via sperimentale quattro mesi.
“La partenza sarà soft”, assicura il
vicesindaco, Riccardo De Corato.
Niente multe, solo avvertimenti a
minori di 16 anni ed esercenti, almeno
nella prima settimana di applicazione.
“Ma dopo la prima fase
informativa - aggiunge De Corato
- scatterà
quella repressiva”.
In altre parole, i vigili
urbani e le forze
dell’ordine saranno
implacabili: sanzioni
da 450 euro
- primo caso in
Italia - agli under
16 che consumano e detengono alcolici,
oltre che a chi li vende. Le
multe arriveranno direttamente
ai genitori dei ragazzi pizzicati
con birre e cocktail. I controlli dei
vigili urbani si concentreranno
nelle zone calde della movida. Ma
prima di rifilare multe, distribuiranno
volantini informativi.
“Dobbiamo spiegare che viene
punito anche il consumo, la detenzione
e la cessione gratuita degli
alcolici - sottolinea De Corato
-. E vogliamo rinfrescare la
memoria agli esercenti, ricordando
loro che c’è già un articolo del
codice penale che punisce la somministazione
di alcol ai minori”.
Da alcuni Comuni dell’hinterland,
come Sesto San Giovanni e
Cinisello Balsamo, però si sollevano
perplessità: c’è il rischio che le
città ai confini della metropoli diventino
zone franche per gli under
16 che vogliono ubriacarsi.
Perciò il presidente della Provincia
di Milano, Guido Podestà, annuncia:
“Domani invierò una lettera
a tutti i 138 sindaci dei Comuni
dell’hinterland per chiedere di
prevedere la possibilità di estendere
anche ai loro territori l’ordinanza
milanese”. L’obiettivo è “scongiurare
un nuovo fenomeno di migrazione
notturna in quelle città
dove non ci sono i divieti, aumentando
così il rischio di incidenti
stradali. Sia chiaro, però: noi non
vogliamo negare il divertimento
ai giovani, ma tutelarne la salute”.

L’ordinanza milanese, intanto,
è già diventata un caso nazionale.
Il sindaco di Padova, Flavio
Zanonato (Pd), apre alla sperimentazione
lanciata
dalla Moratti
(Pdl): “Non escludo
che anche a Padova,
se questo metodo
funziona, si
possa attuare un
provvedimento del
genere in futuro”.
Favorevole anche uno dei dj più
noti in Italia, Robbie Aniceto:
“Apprezzo molto l’ordinanza.
Ora però bisogna abbassare i costi
dell’acqua nei locali”. Appoggio
al giro di vite anti-alcol arriva anche
dal Movimento dei genitori
(Moige): “Padri e madri non possono
che essere contenti di una
misura che consente loro di sapere
se i loro figli abusano di alcol”.
Per Anna Maria Bernini (Pdl), la
decisione è “la prima, vigorosa,
spinta di contrasto al fenomeno
delle dipendenze giovanili; non
proibizionismo,ma garanzia di sicurezza
per tutti”. Non ne condivide
il senso, invece, il sindaco di
Roma, Gianni Alemanno (Pdl):
“Meglio il nostro protocollo: niente
multe ai ragazzi, ma provvedimenti
severi, come la chiusura,
per gli esercenti”. Parere negativo
da don Mazzi, fondatore della Comunità
Exodus e conduttore televisivo:
“L’ordinanza milanese?
Bella idea, ma non funzionerà”.

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