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Nazione / Giorno / Carlino

Lardo di Colonnata e bottiglie di Sassicaia. Ecco le vittime illustri del tarocco toscano ... Il caso più clamoroso è quel del lardo di Colonnata. Nella piccola valle tra le Apuane (e zone limitrofe ammesse dalla igp) se ne producono 1.600 quintali, ma in Italia ogni anno se ne consumano 65mila quintali. I produttori non hanno dubbi: sette volte su dieci è un falso. Perché magari si chiama lardo di “Colonnella” o di “Colonnetta”, o non ha proprio nessun marchio; perché non ha le caratteristiche richieste: minimo tre centimetri di altezza, cotenna bianca nella parte inferiore, la parte superiore ricoperta di sale, erbe aromatiche e spezie, e soprattutto il logo del Consorzio, il codice a barre con il numero della conca in cui è stato stagionato, il sigillo nella cotenna. La Toscana è tra le regioni italiane più aggredite dall’agropirateria. “Già il nome, Toscana, è un marchio conosciuto e amata nel mondo, in particolare negli Stati Uniti”, osserva Mauro Rosati, segretario generale di Qualivita, la fondazione con sede a Siena che si occupa appunto della promozione di tutto l’agroalimentare a denominazione di qualità. Proprio nel mondo del vino, Rosati cita due esempi clamorosi: bottiglie di falso Chianti Classico scoperte negli Usa e in Germania, con etichette di aziende inventate, inesistenti. “Ma i casi più clamorosi - continua - sono quelli del falso Sassicaia. Ogni tanto ne spunta uno: quello, più che un vino, è un oggetto di gioielleria. E il trucco non è difficile: se ne comprano un centinaio di bottiglie “buone”, se ne taroccano un altro centinaio. Così il truffatore ha in cantina duecento Sassicaia, ne vende qualcuno buono su piazze “sicure” e si fa d’oro mandando a prezzi salatissimi l’altro su mercati, tipo Dubai, dove forse nessuno è in grado di riconoscere il “vero” Sassicaia”. Nel grande mare dei prodotti “taroccati”, in cui spiccano sicuramente i casi del “parmesan”, del “reggianito” e del “cambozola”, la Toscana è esposta all’Italian sounding per i suoi sapori più noti: il vino, l’olio, il pecorino, i dolci. C’è il tiramisù fatto con la panna, invece del mascarpone, c’è il Chianti Forest Ville o il Tuscan Moon, che in etichetta portano magari la dicitura Sangiovese-Chianti. Quanto ai Tuscan Oli fatti con le nocciole, il mondo è pieno.

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