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“Reato di crimine stradale. Solo cosi fermeremo le stragi” ... L’Associazione vittime di incidenti: “Ora basta, più severità”... “Non basta. Se vogliamo provare a bloccare le stragi, interrompere il flusso di 5-6 mila morti e 20 mila disabili gravi che ogni anno registriamo nel nostro Paese, allora bisogna essere più severi e sanzionare davvero i pirati. Ad esempio introducendo nel codice il reato di crimine stradale”. Parla chiaro Maurizio Galli Angeli, vicepresidente dell’Associazione italiana familiari e vittime della strada. Serve più severità, insiste, e l’ha anche detto in audizione al Senato.

Voi chiedete di introdurre il reato di crimine stradale, il presidente della commissione trasporti della Camera rilancia proponendo di togliere la patente a vita per reati stradali gravi.

“Togliergli la patente a vita va bene, perché elimina la possibilità che chi si è macchiato di una strage possa compierla di nuovo, ma non basta. Servono anche sanzioni penali serie”.

Sui 150 in autostrada sarete ovviamente contrari...

“Ovviamente, dato che la velocità è una delle concause degli incidenti ed è il fattore più importante che trasforma un incidente in un incidente mortale. Ergo, non si capisce perché nel momento in cui, grazie al “tutor” che abbassano finalmente la velocità, si riesce a ridurre la mortalità sulle autostrade si pensa subito di riportare il limite verso l’alto. Noi siamo quindi assolutamente contrari. E tra l’altro, la proposta prevede che fino a 157 chilometri all’ora, si badi bene di media, non ci sarebbe nessuna sanzione, poi fino ai 167 chilometri all’ora si pagherebbero solo 38 euro mentre per chi corre tra i 167 e 200 chilometri, sempre di media, allora la sanzione sarebbe solo di 157 euro con il taglio di tre punti sulla patente. Una barzelletta. No ai 150 quindi, e utilizzo del “tutor” anche sui tratti più pericolosi di strade statali e provinciali”.

Che ne pensate dell’obbligo per tutti i locali che somministrano bevande di mettere a disposizione dei clienti un etilometro semplificato? Questo vi piacerà.

“Va bene, tutto aiuta. Ma è un test affidato alla buona volontà dei guidatori. Cioè dei più responsabili. Qui servono più controlli veri, con etilometri veri, da parte di personale di polizia che possa comminare sanzioni. In Italia si fanno oggi circa 1 milione 400 mila controlli con gli etilometri. I controlli fatti dalle forze dell’ordine sulle strade sono però circa 4 milioni e mezzo. E allora, perché non dotiamo le pattuglie di etilometri e le obblighiamo a verificare anche il tasso alcolemico quando controllano patente e libretto? Sarebbe un deterrente potente. Io non voglio affidarmi solo alla buona volontà del guidatore o controllare il tasso una volta che la tragedia è avvenuta”.

Che ne pensa della possibilità per chi si è visto ritirare la patente di chiedere al prefetto una deroga di tre ore al giorno per andare e tornare dal lavoro?
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“È una pura assurdità. Se gli hanno tolto la patente sarà perché ha ammazzato qualcuno. Paghi. Ha bisogno dell’auto per il suo lavoro? Ci doveva pensare prima e correre di meno”.

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