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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Non solo vino: a Montepulciano l’arte si trova... in cantina ... I profumi della terra, l’ingegno dell’uomo. La tradizione antica del vino, le sensibilità contemporanee raccontate dall’arte. Tutto questo si sposa nella Val d’Orcia, in quella terra senese dal profilo inconfondibile e dai colori irripetibili che accompagnano nel viaggio verso Montepulciano. È qui, nella patria del vino “Nobile”, che si trova la cantina Icario, acquistata nel 1998 dalla famiglia romana Cecchetti e diretta dai due fratelli Andrea e Alessandra. Ed è qui che alla passione dell’ottimo vino si è aggiunta la scommessa dell’arte. All’interno di una struttura in pietra e vetro, moderna e originale ma anche rispettosa delle armonie e dei colori della campagna circostante, non si invecchia solo dell’ottimo “Nobile” con l’etichetta Icario, ma da alcuni anni si dà spazio alle opere di artisti giovani e di maestri affermati. Così, mentre all’esterno si staglia la monumentale opera di Eliseo Matteacci, i due piani interni della cantina ospitano adesso la mostra dei due artisti romani Pietro Ruffo e Maurizio Savini (curata da Laura Barreca) dal titolo dedicata proprio all’antica tradizione della viticoltura ma rielaborata e declinata con sensibilità e forme contemporanee. “Ho sempre avuto la passione del vino - racconta Andrea Cecchetti -, basti dire che già a quindici anni collezionavo bottiglie. Poi l’innamoramento per la campagna di Montepulciano e l’acquisto di una piccola azienda di pochi ettari. All’inizio era quasi un hobby, adesso la cantina produce duecentomila bottiglie all’anno ed è diventata una delle nostre attività principali. L’abbinamento con l’arte è venuto un po’ per caso ma ora è un progetto in cui crediamo molto e a cui dedichiamo molte energie ed attenzione. Lo spazio interno ed esterno consente del resto di ospitare mostre e iniziative artistiche di vario genere e siamo felici di condividere questo programma di eventi con un pubblico appassionato di arte e di natura”. L’esposizione in corso, che prosegue fino al 30 novembre, comprende un’installazione a quattro mani di Ruffo e Savini dal titolo “Sinfonia dell’emergenza” che nello spazio della barriccaia presenta una teoria di ampolle in cristallo che stillano vino della cantina all’interno di contenuti in vetro finissimo emettendo una ritmata melodia che si diffonde in tutto l’ambiente: un vero e proprio canto della terra. Per informazioni, www.icario.it.

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