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Allegrini 2024

Nazione / Giorno / Carlino

Gourmet. Guida ai musei da gustare ... Un tour tra salumi, aceto balsamico, tartufi e grandi vini... Per l’ultima ricetta dei gourmet non servono i fornelli. Perché il gusto della scoperta non si assapora soltanto a tavola, fra numerosi commensali, ma viaggiando. A stupire i nostri “gastronauti”, ma anche famigliole intente ad affinare i cinque sensi, c’è una sequela interessante di musei del gusto che celebrano le nostre eccellenze enogastronomiche da Nord a Sud. A scommettere sui “gastromusei” c’è in primis la Food Valley emiliano-romagnola che di finestre sulla cultura mangereccia del suo ricco territorio ne ha addirittura diciannove. L’itinerario parte da Parma dove troneggiano il museo del Prosciutto (Langhirano), del Salame (Felino) e del Parmigiano Reggiano (Soragna), mentre, procedendo verso sud, nei pressi di Modena, a Spilamberto, vale la pena un sosta al museo del Balsamico Tradizionale. A fare da contraltare all’“oro nero”, c’è il sale di Cervia protagonista in un museo nella nota località della Riviera, mentre a Forlimpopoli (Forlì-Cesena) c’è Casa Artusi dove si percepisce l’aura del padre della cucina italiana, Pellegrino, e, si può, più prosaicamente, assaggiarne i piatti nel ristorante all’interno (www.museidelgusto.it). Ma se l’Emilia Romagna spadroneggia in fatto di templi dell’arte gastronomica, Lombardia e Toscana si difendono a colpi di... brindisi. In Franciacorta, nella patria delle migliori bollicine d’Italia, c’è il museo agricolo all’interno del Borgo Barone Pizzini (www.baronepizzini.it) con un’esposizione permanente di attrezzi e macchine utilizzate in agricoltura e viticoltura nell’800 e ‘900, oltre alla cantina che... merita. Rimanendo in zona, e sul genere, a Capriolo (Brescia) c’è il museo agricolo e del vino Ricci Curbastro (www.riccicurbastro.it), il più famoso della Franciacorta. Da non perdere, poi, il museo del vino e del cavatappi (www.museimazzucchelli.it) a Ciliverghe di Mazzano (Brescia) dove ammirare anche tappatrici d’epoca. Passando alla Toscana e rimanendo tra calici e bicchieri vicino a Montalcino c’è il museo del Brunello (www.museodelbrunello.it) dove seguire tra oggetti, fotografie e documenti la storia di un mito. Ma per gli “enonauti” non è finita: la tappa bis è il museo della Vernaccia (Info: tel. 0577.940008) nella splendida San Gimignano (Siena) che offre un suggestivo tour visivo, olfattivo e degustativo. Sempre nei pressi di Siena, a San Giovanni d’Asso, nei sotterranei dell’omonimo castello c’è il primo museo italiano del tartufo (www.museodeltartufo.it) che invita i visitatori a scoprirne i misteri attraverso una giostra di odori. In Liguria merita una sosta il piccolo museo del vino Ca’ Lunae a Castelnuovo Magra (La Spezia), dove scoprire i segreti della civiltà contadina della Lunigiana e della viticoltura eroica (www.calunae.it), mentre nelle Marche, a Cupramontana (Ancona) c’è il museo internazionale dell’etichetta del vino (www.museo-etichetta.it). E per chiudere in... dolcezza, non resta che la Casa del cioccolato Perugina (www.perugina.it) di Perugia, tra museo storico, fabbrica e scuola.

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