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Nazione / Giorno / Carlino

Suvereto e Val di Cornia, Docg per due grandi vini rossi con il bollino europeo … Rifiutata la denominazione unica, ogni territorio voleva il suo marchio … Quello che era un sogno lontano, sta per diventare una splendida realtà. Suvereto e la Vai di Cornia stanno infatti per ricevere la Docg, denominazione di origine controllata e garantita grazie alla qualità dei propri vini, alla presenza di un turismo fiorente e alla tipicità del paesaggio. Un riconoscimento che ormai è dato per certo, anche se l’ufficialità si avrà soltanto dopo l’approvazione ministeriale durante la riunione già in calendario per domani. Si tratta di un passo formale, visto che i vini hanno superato a pieni voti la degustazione della commissione preposta. Con queste due nuove docg, che si vanno a sommare a quella Elba Aleatico Passito, la Provincia di Livorno balza al terzo posto regionale (e tra le primissime nazionali) per numero di marchi, piazzandosi alle spalle di due zone altamente rinomate per la produzione di vini come Siena e Firenze. Un dato di non poco conto, visto che stiamo parlando di un territorio che conta 563 ettari di superficie vitata, di cui 429 iscritti all’albo Val di Cornia Doc. La maggior parte, poi, è concentrata nel solo comune di Suvereto (circa 350 ettari), mentre il resto è sparso tra i comuni di Campiglia, Piombino, Sassetta, San Vincenzo e Monteverdi Marittimo (provincia di Pisa). Un fazzoletto dì terra nel mare a produzione vitivinicola italiana, ma dì gran pregio. Il dubbio che rimane è semplice: perché due Docg anziché una per tutto il territorio? A rispondere al quesito è il sindaco di Suvereto e presidente dell’Associazione nazionale Città del Vino, Giampaolo Pioli. “Quando iniziò il percorso per la richiesta della Docg - spiega Pioli -, la proposta fu di creare una sola denominazione che abbracciasse tutta la Vai di Cornia, chiamandola Suverero Docg. Questo perché dal punto dì vista del marketing territoriale Suvereto ha un maggiore appeal ed è più conosciuta. Le altre zone ne avrebbero potuto beneficiare, un po’ come Bolgheri fa da traino a tutta l’area del castagnetano, ma su questo punto ci fu rottura da parte di alcuni produttori non suveretani. Comunque il riconoscimento delle due Docg rappresenta un passaggio storico per il nostro territorio, che è piccolo e giovane per quanto riguarda la produzione del vino ma che ha saputo far parlare di sé a livello internazionale grazie al lavoro dei produttori. Il merito è anche del Consorzio e del suo presidente Hideyuki Miyakawa, il primo a crederci fortemente e che ha portato avanti l’operazione con il suo aplomb giapponese. Grazie a questo riconoscimento, il territorio ne trarrà un beneficio anche sotto l’aspetto del turismo che è in forte crescita”. “È stato un percorso lungo - sottolinea Hideyuki Miyakawa, titolare dell’azienda Bulichella - ma oggi siamo arrivati ad un momento importante. Ora bisogna camminare spediti, guardando avanti con coraggio e gioia e cercando di capire che l’immagine di un territorio contribuisce alla qualità dei suoi prodotti. Abbiamo la fortuna di vivere in una zona paradisiaca, sfruttiamo al meglio questa opportunità”. Le due Docg, dunque, sembrano conquistate e anche alcune aziende di gran pregio che non erano entrate nel Consorzio della Doc adesso strizzano l’occhio alla Docg, come Tua Rita, Casadei e Sasso Orlando, che affiancheranno nella Suvereto Docg le altre “grandi” Bulichella, Gualdo del Re, Petra e Muratori. Un treno importante su cui salire per portare in alto il nome di Suvereto e della Val di Cornia.

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