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Nazione / Giorno / Carlino

Masterchef, l’X factor dei cuochi ... Pizze giganti e sfide impossibili: su Cielo il reality con le padelle... Dopo parrucchieri, visagisti e sarti, una nuova categoria è recentemente entrata nel pantheon dei guru moderni: i cuochi. Ormai accantonata gente quale intellettuali, scrittori, ricercatori e, ahimè, giornalisti. La consacrazione di questo nuovo ruolo sociale viene, dopo innumerevoli programmi di cucina, anche da questo “Masterchef”, in onda da domani su Cielo addirittura in prima serata (il programma va in 145 Paesi in tutto il mondo, in Australia è addirittura il secondo più visto dopo lo sport). Immaginate un “X Factor” che al posto di aspiranti cantanti abbia aspiranti cuochi e capirete subito lo spirito della trasmissione: provini più o meno feroci, prove a eliminazione (la prima selezione dei 100 concorrenti viene effettuata sul taglio dici
clopiche quantità di cipolle), impegni spettacolari (la “mistery box”: a ogni concorrente viene fornita una scatola contenente ingredienti a sorpresa, e con essi dovrà realizzare un piatto). Uguale agli altri talent show è anche l’impianto scenografico grandioso: la prova delle cipolle, per dire, è stata organizzata ai megalitici studi di via Mecenate a Milano. Oppure: preparare il pasto per i marinai di una portaerei militare attraccata a La Spezia, una pizza per un intero paese, sfamare un gruppo di camionisti e allo stesso tempo i raffinati palati degli ospiti di un’ambasciata. Superati gli angusti fornelli della “Prova del cuoco”, qui si punta tutto sulla spettacolarità e sulla grandiosità. Senza contare la classica prova del palato: assaggiare un piatto e riconoscere tutti gli ingredienti di cui è composto. Favoriti i telepatici. Al posto di Morgan Ventura e Maionchi, qui ci sono due superstar della cucina italiana: i pluristellati Michelin Carlo Cracco e Bruno Barbieri, più Joe Bastianich americano di origine italiane che ha già partecipato a due edizioni del “Masterchef’ made in Usa. L’esplosione di infiniti programmi di cucina in ogni angolo di canale tv loro la spiegano così: “Oggi la gente ha voglia di star bene”, osserva Barbieri, “è una tendenza internazionale presente ormai da molti anni negli altri Paesi, adesso è arrivata anche in Italia”. “Certo, noi con gli autori abbiamo badato ad adattare il format al gusto italiano”, osserva Bastianich che arriva proprio dagli Usa, “da voi la cucina fa parte del vissuto quotidiano di ogni persona. Venire da americano a giudicare la cucina italiana all’inizio mi è sembrata una cosa strana”.
Tra 1.100 aspiranti - selezionati su oltre 6mila che si sono presentati ai provini (il vincitore pubblicherà un libro con le sue ricette e soprattutto riceverà l00mila euro) c’è tutto un mondo intorno a noi. Rigorosamente esclusi professionisti e semi-pro, tra i candidati c’è addirittura un pugile in attività quale Paolo Vidoz, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sidney (supermassimi), un tassista romano, un agente di commercio, una ballerina. Il più giovane ha 23 anni, il più anziano è over 60 (a differenza degli altri talenti, qui gli anziani hanno libero accesso, e persino i brutti, pensate). “All’inizio erano davvero un po’ naif”, racconta Carlo Cracco “anche, per esempio, per quanto riguarda l’impiattamento. Presentavano dei piani mostruosi pieni di roba, poi pian piano hanno imparato e sono cresciuti. E’ stato bello seguire la loro evoluzione. Alcuni sono diventati veramente bravi e forse potranno coronare il sogno di diventare veri chef professionisti”. Dodici puntate in prima serata, più il day time tutti i giorni alle 13. Preparate i tovaglioli.

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