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Nazione / Giorno / Carlino

Sting canta sotto la pioggia Divino Tuscany chiude in bellezza … L ‘elogio della star. “Vivere qui per noi è sempre una festa”… Essere chic vuoi dire anche starsene perfettamente a proprio agio sotto un tendone, seduti in equilibrio su un puf bianco come Ferdinando Frescobaldi. Chic vuoi dire fare come Ferruccio Ferragamo, seduto a tavola e ignorare le casse del palco per lo show alle spalle. Chic è salutare amichevolmente, come Sandro Fratini, quelli che ti fermano, invece di assaggiare qualcosina. Essere chic voleva dire essere ieri a ‘casa’ di Sting, nella fattoria li Palagio dove lui in persona ha offerto la festa di chiusura di Divino Tuscany.

Palagio, cioè palazzo: che comprende ettari di terra, grandi case e una stupenda villona toscana perfettamente tenuta dal mitico, immenso cantante che con quella voce ha fatto grande il pop mondiale. Essere chic vuol dire anche apparire proprio con Sting quando appare “in the ram” come Rosaria Frescobaldi, e ascoltarlo dai palco facendo finta che ci sia il sole. “Grazie a tutti di essere qui - dice il grande, per sempre Police, Gordon Matthew Thomas Sumner - abbiamo deciso di prendere parte a Divino Tuscany perchè la Toscana per noi è sempre una festa, amiamo condividere frutti e prodotti della nostra terra. Essere parte della vita toscana e ricevere ospiti, stare tutti insieme a condividere ottimi vini”. Per la cronaca Sting e la moglie Trudie Styler producono il ricercatissimo Sister Moon che i più fortunati cercano di farsi autografare. Diluvia e Trudie è molto spiritosa, dice: “Sposa bagnata sposa fortunata, nonostante questo è davvero un bellissimo party”. Sting si riprende il microfono e canta: gli organizzatori si guardano smarriti perché la cosa è fuori scaletta. Canta a cappella e canta benissimo, una voce potente e inconfondibile: regala a tutti un paio di strofe di un’ evergreen che valgono più del vino. Sono una quarantina i pullmini vuoti, piazzati fuori per gli ospiti a cui era vietato fare a piedi i duecento metri dal parcheggio a casa. Anche troppo tutto sotto controllo per essere, come ha detto Sting, una festa toscana: security che nemmeno uno sceicco, guardie per ogni dove. Chi era lì, ieri, certo non c’era per caso, come uno dei sommelier più famosi d’Italia, Paolo Baracchino; o Fiammetta Fadda, giornalista enogastronomica e personaggio tv; Bibi Graetz, e Cossia Castiglioni di Querciabella, o Albiera Antinori, o Francesco Ricasoli, o ancora Duccio Corsini e la famiglia Banfi: nomi che sono la storia.

Divino finisce con una festa bellissima dove cibo e i centrotavola - certi, stupendi, fatti con zucchine e in mezzo, fiori - parlavano toscano. Formula per un evento fuori dal coro che ha permesso a molti appassionati da tutto il mondo di conoscere i vini toscani. L’idea è partita da James Suckling, protagonista al dejeuner sur l’herbe con la figlia cantante-enfant-prodige di 14 anni, che l’altra sera si è pure esibita a Firenze, nel teatro di Picchi. Suckling è tra i più noti, influenti critici enologici al mondo. Divino Tuscany è stato nel suo segno, tra degustazioni e cene nei palazzi e nelle dimore storiche fiorentine. Tra gli amici di Sting - a un certo punto visto in casa con Trudie davanti al caminetto - non è passata inosservata la presenza di Barrett Wissman, patron della Img, una delle principali agenzie di rappresentanza nella musica classica a livello mondiale e fondatore del Tuscan Sun Festivai, il cui cartellone zeppo di grandi nomi, ci accompagnerà in estate.

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