Non migliora lo stato di salute delle esportazioni di vino italiano nel mondo, che, nei primi 7 mesi 2023, registrano un calo del -1,2% sullo stesso periodo del 2022, attestandosi a quota 4,45 miliardi di euro, come emerge dall’analisi WineNews sugli ultimi dati Istat. Calano, contestualmente, anche i volumi delle spedizioni di vino italiano: -1,5%, a 12,3 milioni di ettolitri. Un segnale in qualche modo atteso, che non fa che confermare le difficoltà vissute dal settore, sia sui mercati internazionali che sul fronte interno, in Italia come in Francia ed in Spagna. Paesi che, da un lato, subiscono gli effetti della corsa dei costi energetici e delle materie prime, e sui mercati di sbocco devono fare i conti, in molti casi, con la contrazione del potere d’acquisto e la frenata della crescita. Specie in Nord Europa, dove le spedizioni dei vini italiani segnano risultati nettamente negativi, mentre Germania e Uk continuano nel loro rassicurante trend positivo. In Usa e Canada, dopo la corsa a rifornire i magazzini nel 2022, l’impressione è che ci vorrà ancora qualche mese per tornare a crescere, e l’Asia non dà ancora alcun segno di ripresa, diventando sempre più marginale nella mappa del vino italiano, con la significativa eccezione di Hong Kong.
Procedendo, come di consueto, dai mercati più vicini, la Francia mette a segno la performance più solida: +20,7%, a 195,5 milioni di euro di vino italiano importato nei primi sette mesi del 2023. Positivo anche il dato dei Paesi Bassi, di poco superiore al +1%, per un fatturato di 138,3 milioni di euro. Ancora solida la Germania, secondo mercato di sbocco del vino italiano, e primo in Europa, che segna una crescita del +1,6%, a 682,6 milioni di euro. Bene anche il Regno Unito, che si conferma terzo mercato per l’export enoico del Belpaese, con una crescita nel periodo del +3%, a 454 milioni di euro. Ultimo mercato europeo in crescita è l’Austria, con il +5,2%, e 79,7 milioni di euro di vino italiano importato.
Le dolenti note arrivano prima di tutto dalla vicina e ricchissima Svizzera, dove le spedizioni segnano un calo del -4,2%, fermandosi a 235 milioni di euro. In negativo anche il dato del Belgio, dove il vino italiano perde il 2% dei fatturati rispetto ai primi sette mesi del 2022, attestandosi a 129,7 milioni di euro. Male, come anticipato, i Paesi Scandinavi: la Danimarca perde il 12,3%, a 84,8 milioni di euro, la Norvegia il 9%, a 61,2 milioni di euro, e la Svezia, che limita i danni rispetto ai vicini, segna il -5,2%, a 120 milioni di euro. Continua, nonostante la guerra in Ucraina, iniziata da più di 600 giorni, il trend positivo delle spedizioni di vino italiano in Russia, dove nei primi 7 mesi del 2023 ha fatturato 80,7 milioni di euro (+45%).
Il dato più preoccupante arriva, però, da Oltreoceano, da quelli che sono stabilmente, e ancora oggi, il primo ed il quarto mercato mondiale del vino italiano, che vedono peggiorare il trend registrato un mese fa. Gli Stati Uniti segnano una contrazione dell’8,1%, per un giro d’affari di 1,04 miliardi di euro, il Canada addirittura il -17,4%, a 206 milione di euro. Infine, i mercati dell’Asia, che non danno segnali di recupero neanche dal Giappone, dove le spedizioni di vino italiano fanno segnare il -6,1%, a 111 milioni di euro. Frena la caduta della Cina, che perde comunque il -8,3% sui primi sette mesi del 2022, fermandosi a 58,6 milioni di euro, mentre in Corea del Sud la spinta propulsiva iniziata prima della pandemia si è definitivamente esaurita, con le importazioni in calo del 34,8%, a 31,8 milioni di euro. L’unica “luce” arriva da Hong Kong, e non è da sottostimare: per anni porta privilegiata per i fine wine al grande mercato cinese, ha patito a lungo le conseguenze dello scontro politico con Pechino, finendo all’angolo, ma, negli ultimi mesi, sembra tornato in pista: tra gennaio e luglio 2023, ha importato 16,6 milioni di euro di vino italiano, con una crescita del +4,6%.
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