E’ diminuito dell’1% l’uso di fitofarmaci in agricoltura in Italia nel 2011 sul 2010 e del 3,6% negli ultimi 10 anni. Lo fa sapere Agrofarma - Associazione Nazionale Imprese Agrofarmaci che fa parte di Federchimica, riportando i dati pubblicati dall’Istat, secondo cui a detenere il primato della distribuzione della quantità dei prodotti sono le regioni settentrionali (50,9%), seguite dal Sud (37,1%) e dal centro Italia (12%).
“Sono dati che confermano una cultura agricola che va sempre più evolvendosi verso l’utilizzo intelligente da parte degli operatori del settore, di tutti i mezzi tecnici oggi a disposizione - dichiara Andrea Barella, presidente di Agrofarma - la produzione integrata, ad esempio, è emblema di un approccio che consente di impiegare agrofarmaci solo se strettamente necessario sulla base di previsioni meteo e infestazioni delle colture da parte dei parassiti”.
Secondo Agrofarma, “i costanti investimenti in ricerca e sviluppo da parte delle aziende del settore pari a circa il 6% del loro fatturato, sono segnale dell’uso di tecnologie sempre più avanzate e rispettose dell’ambiente, che hanno permesso una costante riduzione delle dosi d’impiego di questi prodotti” ...
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