Nei primi quattro mesi del 2025 il valore del turismo enogastronomico è salito a 9 miliardi di euro, con il cibo che rappresenta la prima voce di spesa delle vacanze in Italia, oltre alla motivazione principale per la scelta del Belpaese come luogo di villeggiatura. I risultati di inizio anno e soprattutto dei ponti di Primavera, dalla Pasqua al Primo Maggio, confermano quanto il patrimonio enogastronomico sia centrale nell’esperienza della vacanza made in Italy. Questo tesoro culturale diffuso capillarmente su tutto il territorio nazionale rappresenta un pilastro fondamentale per lo sviluppo economico e occupazionale del Paese. E proprio dalla valorizzazione delle tradizioni culinarie locali derivano molte delle opportunità di crescita del comparto turistico. É questa l’analisi di Coldiretti/Terranostra Campagna Amica diffusa in occasione del convegno “Campagna e città. Cucina italiana e turismo” a “TuttoFood” (Milano, 5-8 maggio), evento di rilievo internazionale dedicato all’agroalimentare.
All’iniziativa - a cui hanno partecipato, tra gli altri, la presidente Terranostra Campagna Amica Dominga Cotarella, Alessandro Apolito, Capo Area Innovazione e Digitalizzazione Coldiretti, Luciano Sbraga, vice direttore Generale Fipe, Maddalena Fossati, direttrice della storica rivista “La Cucina Italiana” - è stato sottolineato come al boom del turismo enogastronomico contribuiscano migliaia di iniziative locali: dalle sagre paesane alle strade del vino, fino a una rete di oltre 26.000 agriturismi che offrono esperienze autentiche legate alla cucina del territorio, oltre che ai vari settori, dall’enoturismo, al birraturismo, dall’oleoturismo al turismo dei formaggi.
Un contributo decisivo all’affermazione dell’Italia come leader mondiale nella cucina tradizionale viene poi da un’agricoltura tra le più sostenibili d’Europa. Il Paese vanta 328 specialità Dop/Igp/Stg riconosciute, 529 vini Dop/Igp, 5547 prodotti alimentari tradizionali e Campagna Amica: la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori. I suoi 400 agricoltori custodi offrono inoltre ai turisti la possibilità di scoprire ben 1.500 “sigilli” della biodiversità agricola: prodotti rari e antichi, spesso salvati dall’estinzione e riportati sulle tavole grazie all’impegno del mondo agricolo.
Questo straordinario patrimonio gastronomico è oggi protagonista di una candidatura per l’inserimento nella Lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità dell’Unesco, a conferma del suo valore identitario e culturale. Un’iniziativa che trova convinto l’81% degli italiani che la ritiene utile alla valorizzazione della cucina nazionale, secondo l’indagine di Notosondaggi a marzo 2025. “Il cibo e la cucina sono più che mai il filo conduttore che lega e fa dialogare città e campagna, produttori e consumatori, uniti da un linguaggio universale: l’agricoltura di qualità - ha sottolineato Dominga Cotarella, presidente Terranostra Campagna Amica - ed ogni piatto racconta tradizioni, storie, identità. La filiera corta, i prodotti a km 0, stagionali, le espressioni della biodiversità, le denominazioni d’origine, l’accoglienza nelle aziende agricole, rappresentano territori e persone, che valorizzano la nostra agricoltura e connotano di autenticità il nostro turismo”.
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