Con il via libera del Senato al “Dl Asset”, e in attesa del voto della Camera dei Deputati, arrivano ulteriori risorse per il comparto vitivinicolo, duramente colpito dagli attacchi della Peronospora, che ne ha ridotto la produttività di 6 milioni di ettolitri: ad 1 milione di euro già previsto nel Fondo di Solidarietà, se ne aggiungono altri 6 milioni, per una dotazione complessiva di 7 milioni di euro, rispondendo così alle richieste del settore.
Il Dl, però, contiene molte altre misure che riguardano direttamente il mondo agricolo, a partire dall’emendamento relativo ad interventi urgenti a sostegno delle attività economiche strategiche per il Made in Italy, che introduce la deroga all’autorizzazione paesaggistica per le operazioni boschive ordinarie sostenendo, così, il ruolo delle filiere italiane di trasformazione e di utilizzo dei sottoprodotti del legno.
Come ricorda Confagricoltura, nella sua analisi, c’è anche l’emendamento relativo all’incentivazione - come previsto dal Pnrr - di energia da fonti rinnovabili. L’intervento normativo, riguardante la produzione di biometano, introduce una misura anti-inflazione consistente in un’attività di aggiornamento mensile, da parte del Gse, delle tariffe e delle spese ammissibili. Positivo anche l’emendamento a sostegno dei Consorzi e delle imprese del comparto acquacoltura, per i quali è previsto un fondo da 500.000 euro, messi a disposizione dal Ministero delle Politiche Agricole e della Sovranità Alimentare per fronteggiare la proliferazione della specie del granchio blu. La distribuzione delle risorse seguirà alla definizione delle aree geografiche interessate, dei beneficiari e delle modalità di presentazione delle domande, dei costi sostenuti dai consorzi e dalle imprese.
Importanti anche le modifiche inserite nel Dl sulle specie cacciabili e i periodi di attività venatoria, a partire dall’emendamento che fornisce maggiori certezze agli operatori del settore sulle procedure, e le tempistiche di approvazione dei calendari, mentre un altro interviene sulla determinazione delle specie cacciabili, riconoscendo alle Regioni la possibilità di intervenire con modifiche sempre nel rispetto dei periodi previsti dalla legge, e previo parere dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. Un ulteriore emendamento sulle attività venatorie interviene sull’esercizio dell’attività di tiro, introducendo alcuni chiarimenti in merito all’applicazione della normativa sull’uso delle munizioni contenenti piombo, soprattutto in fase di trasporto, in modo da evitare sanzioni non pertinenti.
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