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Nel G-13 dei principali importatori di vino, che valgono il 77% del mercato enoico mondiale, torna il sereno: tra giugno 2014 e giugno 2015 quantità a 7,506 miliardi di litri (+2,1%) per un giro di affari di 20,56 miliardi di euro (+5,7%)

Il 77% delle importazioni mondiali di vino passa per soli 13 mercati: Stati Uniti, Regno Unito, Germania, Canada, Cina, Giappone, Belgio, Svizzera, Olanda, Russia, Francia, Svezia e Danimarca che, insieme, rappresentano al meglio il polso del commercio enoico. Lo stato di salute, come raccontano i numeri dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino (www.oemv.es) è in deciso miglioramento e, a giugno 2015, l’import complessivo di questo di G-13 del vino ha toccato, negli ultimi 12 mesi, i 7,506 miliardi di litri (+2,1% sui 12 mesi precedenti), per 20,56 miliardi di euro (+5,7%) di giro d’affari. A guidare la ripresa, almeno in termini di valori, sono stati gli Usa, con una crescita di 470,8 milioni di euro di importazioni enoiche, la Cina (+377,4 milioni di euro) e la Gran Bretagna (+230,4 milioni di euro), mentre la Germania, pur confermandosi il primo compratore al mondo in termini di volumi, lascia sul terreno lo 0,7% in termini di valori. Da sottolineare l’exploit della Spagna, cresciuta su questi 13 mercati del 20,1% (+250 milioni di litri) in quantità, grazie allo sfuso, e del 4,2% in valore, (+79,5 milioni di euro di giro d’affari) grazie all’imbottigliato.

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