
Un racconto che affonda le radici nei paesaggi marchigiani, nella passione per la terra e nella filosofia enologica di un proprietario terriero diventato un vignaiolo conosciuto in tutto il mondo: l’incredibile visione di Ampelio Bucci, imprenditore e pioniere del Verdicchio dei Castelli di Jesi, è al centro del libro “Villa Bucci” (Seipersei, 160 pagine, 60 euro) della giornalista e critica enogastronomica Cinzia Benzi, con le foto dello studio Brambilla Serrani. Un’opera che unisce la storia di Villa Bucci al suo futuro, dopo che nel luglio 2024 la cantina è entrata nell’orbita di Oniwines della famiglia Veronesi, imprenditori nel settore della moda con un’affinità di sentimenti e “artigianato” che ha immediatamente trovato un punto di contatto con la filosofia di Ampelio Bucci.
La storia di Villa Bucci è una storia di passione, innovazione e impegno. Ampelio Bucci, imprenditore visionario, ha saputo tracciare una rotta di successi nel mondo enoico, creando un’azienda vitivinicola che oggi è un punto di riferimento internazionale. Il libro espone le sue sfide, le sue conquiste, ma anche l’amore per la terra e la sua filosofia enologica che ha portato alla nascita di un prodotto simbolo di eleganza e carattere. In un affascinante intreccio di parole e immagini, Cinzia Benzi e le fotografe Francesca Brambilla e Serena Serrani catturano la visione e la determinazione di Ampelio Bucci che ha permesso di elevare una varietà autoctona marchigiana a livelli di eccellenza internazionali. Il libro custodisce la sua incredibile avventura, dalla riviera adriatica di Senigallia a Ostra Vetere, dove le vigne di Bucci crescono rigogliose nel cuore della valle del fiume Misa.
Cinzia Benzi esplora la storia, i successi e le sfide di un uomo che ha dedicato la sua vita alla creazione di un vino unico, che non solo racconta la terra da cui proviene, ma anche la personalità del suo creatore. L’autrice non tralascia il suo incontro con Ampelio Bucci, uomo colto e illuminato, la cui carriera nel mondo della moda e del design ha donato una prospettiva singolare al verdicchio. Senza alcuna formazione enologica, Bucci ha sviluppato il suo stile innovativo, creando uno dei più grandi vini bianchi italiani.
La monografia presenta anche la famiglia Veronesi, che ha raccolto l’eredità di Ampelio Bucci, per continuare il suo percorso con la stessa passione e dedizione. Il futuro di Villa Bucci è ora nelle mani di Federico Veronesi, giovane e talentuoso imprenditore che guiderà la cantina con la stessa lungimiranza e rispetto per il passato. “Per me e per la mia famiglia è un onore poter condividere con un “mostro sacro” del vino come Ampelio Bucci un percorso che guarda al futuro - spiega Federico Veronesi - nel rispetto massimo di un passato, che è presente, e che ci proietta in una dimensione di autorevolezza enologica internazionale; e il racconto di Cinzia Benzi lo esprime al meglio”.
L’opera è introdotta dallo stesso Ampelio Bucci, che con stupore e gratitudine riflette sul racconto della sua storia, e da Luciano Ferraro, vice direttore del Corriere della Sera, che celebra il passaggio di testimone alla famiglia Veronesi. Non mancano contributi di esperti come gli chef stellati Moreno Cedroni ed Enrico Bartolini, di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, Andrea Amadei, conduttore radio/tv e direttore editoriale della rivista The Art of Wine, Jeffrey E. Porter, giornalista americano di Wine Enthusiast, Sebastien Ferrara sommelier e dello stesso Federico Veronesi.
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