Cambiano ed evolvono, le carte dei vini nei ristoranti del mondo. Eppure, al pari della qualità dei piatti e dell’eccellenza del servizio, la lista dei vini che si possono sposare ad un’esperienza gourmand, a modo suo, può fare la differenza. E come accade dal 1981, a giudicare le migiori del mondo, la rivista Usa “Wine Spectator”, che ogni anno premia le migliori wine list della ristorazione mondiale. Due i nuovi “Grand Awards”, il massimo riconoscimento, dell’edizione 2022 (il ristorante Gabriel Kreuther a New York City, ed il Press Restaurant in Napa Valley, nrd), per un totale di 97 locali in tutto il mondo segnalati come eccellenze assolute. Compresi i sei italiani, tutti confermati: dalla monumentale cantine dalla tristellata Enoteca Pinchiorri di Firenze, costruita nel tempo, con investimenti e passione, da Giorgio Pinchiorri insieme ad Alessandro Tomberli, e premiata dal 1984, a quella del tre stelle Michelin La Pergola del Rome Cavalieri di Heinz Beck, dove sala e cantina sono gestiti da Marco Reitano, passando per la ricchissima wine list della stellata Ciau del Tornavento di Treiso dello chef Maurilio Garola, o per quella del Ristorante Cracco di Milano, gestita dal sommelier Gianluca Sanso. Ed ancora, ovviamente, non manca la incredibile selezione, per profondità di annate e varietà di etichette, dell’Antica Bottega del Vino di Verona, riferimento per gli enoappasionati, oggi di proprietà delle Famiglie Storiche e guidata “dall’oste” Luca Nicolis, a quella de Il Poeta Contadino di Alberobello di Leonardo Marco.
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