“In questo periodo di crisi l’enologia italiana ha saputo conquistare nuovi mercati e tenere alta la bandiera. La cosa sorprendente è il ricambio generazionale, ci sono molti giovani con voglia di fare e grande capacità di intraprendere”. Sono queste le parole del presidente e fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, “nude e crude”, e nuove, perché non capita tutti i giorni di sentire un’analisi così chiara dell’andamento del vino italiano guardando a ieri, ad oggi e pure al domani.
“In agricoltura - dice Petrini - non ci sono ancora i margini di realizzo del vino; fare melanzane e patate è più dura anche perché si continua a considerare il lavoro contadino esclusivamente rispetto alla merce, non rispetto al lavoro che fa il contadino per sua natura anche rispetto alla salvaguardia del territorio, il mantenimento del paesaggio e la cura del sistema idrogeologico. Tutte cose che nessuno gli paga”.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025