La crescita delle spedizioni di vino italiano verso i mercati esteri non si arresta, ma rallenta lievemente la propria corsa: nel primo semestre 2019, stando ai dati Istat, le esportazioni crescono infatti del +3,1% sullo stesso periodo del 2018 (nei primi 5 mesi si registrò, invece, un +5,5%, ndr), per un volume di affari complessivo che supera, di poco, i 3 miliardi di euro (contro i 2,9 miliardi di euro dello stesso periodo dello scorso anno), con andamenti assai diversi da Regione a Regione.
Ottimi segnali arrivano da Veneto, Toscana e Piemonte, che insieme rappresentano oltre i due terzi dell’intero export enoico del Belpaese, con una crescita, rispettivamente, del +3,6% (per un miliardo di euro di giro d’affari complessivo), del +4,3% (475 milioni di euro) e del +4,9% (479 milioni di euro). La crescita maggiore, almeno in termini percentuali, la mette a segno la piccola Valle d’Aosta (+48,8%) ma comunque a livelli assai bassi (1,2 milioni di euro), mentre il calo più vistoso è quello della Liguria, che lascia sul terreno il 39,1% e crolla a 8,9 milioni di euro di vino spedito.
Bene il Trentino-Alto Adige, stabilmente quarta regione più performante, con una quota export dell’8,6%, in crescita del 2,4% a 268 milioni di euro, crescono Abruzzo (+4,1% a 91 milioni di euro), Puglia (+2,5% a 76,8 milioni di euro) e Friuli-Venezia Giulia (+7,9% a 61,8 milioni di euro), mentre perdono qualcosa Lombardia (-0,7% a 139 milioni di euro), Emilia Romagna (-0,7% a 149 milioni di euro) e Sicilia (-0,1% a 71,8 milioni di euro).
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