Nel terzo trimestre, quello che va da luglio a settembre 2020, l’economia italiana ha dato segnali di ripresa, e non poteva essere altrimenti, dopo il lungo periodo di lockdown, anche per il mondo della ristorazione. Che, però, come ricorda il Centro Studi di Fipe /Confcommercio, non basta a fermare l’emorragia dei fatturati, sia da inizio anno che sullo stesso periodo 2019. Numeri ancora più preoccupanti perché relativi ad un periodo in cui il settore viaggiava a pieno regime, ma senza i turisti stranieri, e dovendo fare i conti con le prime difficoltà economiche.
“I dati diffusi oggi dall’Istat sul fatturato delle imprese della ristorazione nel terzo trimestre 2020 - si legge nella nota della Fipe/Confcommercio - mostrano un calo del 16,6% sul periodo corrispondente del 2019, pari in valore assoluto a 4,6 miliardi di euro. Una contrazione più attenuata rispetto a quella del secondo trimestre, per via della parziale ripresa dell’attiva nei mesi estivi. Con riferimento ai primi 9 mesi 2020, il settore della ristorazione ha cumulato perdite per oltre 23 miliardi di euro sullo stesso periodo del 2019. Se consideriamo poi che l’attività nel quarto trimestre risulterà pesantemente condizionata dalle ulteriori restrizioni introdotte con gli ultimi Dpcm, la perdita attesa dei ricavi complessivi del 2020 supererà i 33 miliardi di euro”.
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