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Nelle cantine d’Italia sbarcano i “wine-lover” e i “gav” (gruppi d’acquisto vino): i due nuovi protagonisti delle ultime tendenze di acquisto rappresentano un importante ed immediato mercato di sbocco per le aziende vitivinicole
di Daniela Vidotto

Informatissimi su tutto quanto accade nel mondo del vino, hanno disponibilità economica elevata, conoscono personalmente molti dei più importanti produttori italiani ma anche stranieri (francesi in testa) e acquistano quasi esclusivamente in azienda i loro vini, anche en primeur: è l’identikit del “wine-lover”, una tipologia di appassionati, ma soprattutto di clienti potenziali per le cantine più importanti, in crescita dilagante, registrata ormai da qualche tempo da www.winenews.it, uno dei siti più letti del mondo del vino, che sarà oggetto di studio a Vinitaly (Verona, 29 marzo-2 aprile 2007), la più importante fiera internazionale di settore. Come lo sono i “gav” (gruppi d’acquisto per il vino), un’altra tipizzazione di clienti/appassionati, che preferiscono il “fai da te”, alla mediazione rappresentata dal punto vendita.
Riuniti in gruppi di cinque/dieci persone, raccolgono appassionati “monomaniacali” per una tipologia precisa di vini: dai “fan” dello Champagne ai “Barolisti”, dai “patiti” del Pinot Noir ai “Brunellisti”. Si incontrano nelle abitazioni private, o, molto più spesso, sulla rete in blog dedicati, privilegiando lo scambio di esperienze e la condivisione di conoscenze; a turno, due o tre membri (quelli, di solito, che hanno i migliori rapporti con i produttori) partono regolarmente per veri e propri “pellegrinaggi” nei luoghi di nascita dei vini che amano di più, dove acquistano casse di vino da dividere con il gruppo.
L’elemento che accomuna “wine-lover” e “gav” è l’acquisto dei vini direttamente in azienda, che li rende decisamente i protagonisti di un mercato immediatamente redditizio per le imprese vitivinicole. Spesso i “wine-lover” costituiscono i “gav”, ma, nella maggior parte dei casi, i primi rappresentano un’elite di consumatori abituali e “solitari” di grandi etichette; i secondi, in una specie di “divisione” degli oneri di spesa, non sono degli snob del vino, ma semplici appassionati che, con questa modalità d’acquisto, possono permettersi di assaggiare i vini più importanti. Sia nel primo come nel secondo caso, rappresentano una clientela nuova e molto importante per le cantine (specialmente quelle più blasonate) e non è escluso che tendenzialmente queste aziende comincino una vera e propria “caccia” a questa tipologia di clientela.
I “gav” possiedono caratteristiche peculiari e ogni gruppo d\\\'acquisto nasce con motivazioni proprie: più diffusi al Nord ed al Centro Italia, la loro lista di acquisti rispecchia sempre preferenze enologiche ben precise; composti da uomini, ma anche da donne, di età tra i 35 e i 55 anni, di reddito medio, sono animati dalla passione per il buon bere ed hanno trovato in questa pratica il modo di far “fruttare” al massimo anche un piccolo budget destinato al vino. Il loro motto potrebbe essere riassunto dalla frase: “meglio un solo buon bicchiere ma avere un’esperienza degna di nota”. Ma i “gav” a volte vengono incentivati anche da alcune enoteche lungimiranti e dirette da veri amanti del vino: sono loro che organizzano i clienti interessati per spingerli a conoscere le meraviglie del vino italiano e non; ospitano i gruppi di acquisto o ne promuovono di nuovi perché solo attraverso la conoscenza e l’esperienza diretta si può allargare la diffusione del buon bere, specialmente a chi vorrebbe ma non può permetterselo.
I “wine-lover”, per nulla disposti ai compromessi, spesso riescono a battere sul tempo anche gli addetti ai lavori, quando si tratta di scovare nuove aziende su tutto il territorio nazionale, possibilmente d’eccellenza, non disdegnando, in alcuni casi, mirati sconfinamenti in luoghi mitici della geografia mondiale del vino, Francia in testa. Per lo più posseggono cantine importanti, dotate di moderni sistemi di climatizzazione, ma lasciano ad affinare i loro vini anche in capienti cantinette con controllo della temperatura, inserite nell’arredamento high-tech delle proprie cucine. Amici degli enotecari più importanti delle città in cui abitano, svolgono sovente il ruolo di “fornitori” e vengono contattati dagli stessi enotecari per avere bottiglie di annate lontane nel tempo, da inserire in serate di degustazione speciali. Concentrati specialmente nelle grandi aree urbane, hanno un’età media tra i 30 e 45 anni e spesso sono diventati eno-appassionati frequentando amici più anziani, magari appartenenti a dei “gav”, che li hanno “iniziati”, fino al punto in cui l’allievo ha “superato il maestro.

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