Con le riflessioni sui sistemi alimentari scatenate prima dalla pandemia e poi dalla guerra, i consumatori guardano ad un più ragionevole rapporto tra alimenti prodotti localmente e di importazione, che metterà alla prova l’industria alimentare. Nel segno di un “New Glocal”, dove si guarderà non più al prezzo, come elemento primario, ma alla disponibilità locale di un certo alimento, per decidere se vale la pena importarlo o meno. Ancora, tra maggiore attenzione alla salute, ma anche all’ambiente, con la filiera della produzione della carne ritenuta tra le più impattanti tra quelle alimentari, si assisterà ad una crescita del veganesimo, ed in particolare delle “ricette vegan”, in un processo che, sempre più spesso, vedrà anche “veganizzare” le ricette tradizionali, con proteine animali come ccarne e uova sostituite sempre più spesso da funghi, erbe, legumi, alghe, e così via. E ci sarà anche anche una crescita del consumo dei “cibi rigenerativi”, ovvero ottenuti da “agricoltura rigenerativa”, che guarda in maniera particolare a ricostruire la vitalità del terreno. Sono i tre macro trend del cibo del futuro secondo il “Food Report 2023” dello Zukunftsinstitut di Francoforte, uno dei principali isituti di ricerca di trend e “futurologia” della Germania, firmando da Hanni Rützler, che, da oltre 25 anni, analizza i cambiamenti nella cultura alimentare.
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