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Niente Festa del Vino ad Expo. Non un dramma, ma un’occasione persa, la ciliegina sulla torta che è mancata, per la celebrazione del prodotto principe dell’agricoltura italiana e, soprattutto, dei suoi valori, anche in chiave moderna

Italia
La Festa del Vino ad Expo, come anticipato ed ipotizzato da WineNews nei giorni scorsi, non ci sarà

La Festa del Vino ad Expo, come (purtroppo) anticipato ed ipotizzato da WineNews nei giorni scorsi, non ci sarà. Forse un brindisi in qualche forma “istituzionale”, ma in ogni caso nulla di più. Proprio in queste ore, è arrivata la comunicazione ufficiale, inviata dal Padiglione Italia (Divisione Pianificazione, Amministrazione e Partnership Planning, ndr) che la celebrazione del prodotto principe dell’agricoltura italiana non ci sarà, né il 24 ottobre, come previsto dopo diversi rinvii (tra cui quello di settembre, per far spazio alla Festa della Birra, ndr), né mai. Tra i motivi, secondo le voci raccolte da WineNews, forse anche quello dell’ordine pubblico, poiché si è ritenuto impossibile gestire una Festa in Expo (come avvenuto, invece, per quelle dedicate a pizza, pane, caffè e così via) considerata la grande affluenza di pubblico, soprattutto nel fine settimana, che già ha creato diverse polemiche legate alla fruizione dei Padiglioni. Affluenza che, va detto, era ampiamente prevedibile già da tempo, soprattutto nei giorni finali, ma tant’è.
Di certo non un dramma, non ne va delle sorti del vino italiano, che peraltro il suo spazio importante lo ha avuto, con il Padiglione “Vino - A Taste of Italy”, primo dedicato a Bacco nella storia delle Esposizioni Universali, realizzato da Veronafiere-Vinitaly, e fortemente voluto dal Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. Certo, se la Festa del Vino (e dell’Olio) doveva diventare una sorta di “sagra”, l’esposizione di qualche carro con l’uva e magari anche una ormai vetusta e superata (per fortuna) pigiatura dell’uva con i piedi nella pubblica piazza di Expo, meglio così, come aveva commentato a WineNews, nei giorni scorsi, anche Riccardo Cotarella, alla guida del Comitato Scientifico Padiglione Vino e presidente degli enologi italiani.
Ma, forse, pianificando e programmando per tempo, e cercando un po’ di idee, potevano essere tanti i modi, anche nuovi ed originali, per rendere omaggio al vino - italiano e non solo, visto che sono tanti i Paesi produttori che espongono ad Expo, per i quali è un elemento importante a livello economico, ma anche culturale - magari interpretandone in chiave moderna, e perché no, “futurista”, i valori. Legandoli alle arti, per esempio, con qualche performance dal vivo, come sempre più spesso avviene. E, invece, niente, un’occasione persa.
Di sicuro una figura poco bella dal punto di vista organizzativo, per Expo, e un segnale poco gratificante di attenzione al prodotto più importante, in termini economici e di appeal, dell’agricoltura del Paese che ospita l’Esposizione Universale, ma questo è quanto. E così, a chiudere il programma degli eventi dedicati al vino, non sarà una Festa del Vino, ma un convegno (di scena il 27 ottobre nel Padiglione Vino), su un tema sicuramente importante e sempre attuale, ma già sviscerato più e più volte: “Vino & Salute - Evidenze scientifiche”, promosso in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia.
Abbiamo cercato commenti da Veronafiere, dal Comitato Scientifico e dal Ministero delle Politiche Agricole, ma non c’è voglia di parlare: l’unica cosa certa e palese è un po’ di amarezza e delusione. Ma il mondo va avanti, e il vino anche, Expo o non Expo, perché da solo o in connubio sempre più stretto con le altre eccellenze made in Italy, dall’arte alla moda, riesce ad affascinare, con modi sempre nuovi, gli appassionati di ogni angolo del Pianeta.

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