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VINO E TERRITORIO

“No alla geotermia speculativa nella terra del Morellino”: la petizione on line su Change.org

A lanciarla il “Comitato Scansano Sos Geotermia”. Tra i supporter i Vignaioli del Morellino ed il Consorzio del Morellino di Scansano

In un Italia in cui l’agricoltura di qualità, di cui il vino è la massima espressione, caratterizza tanta parte del territorio, non è mai facile far convivere questa vocazione agricola, la bellezza del paesaggio ed il progresso. E sono tante le notizie di cronaca di territori de vino che si sono ribellati a progetti non condivisi di parchi eolici, inceneritori, strade e ferrovie e così via. Ora, l’ultima battaglia in questo senso, si combatte nel territorio del Morellino di Scansano, dopo che la Regione Toscana, nel febbraio 2021, ha dato il via libera alla realizzazione di pozzi esplorativi per la geotermia proprio nel Comune di Scansano. Un percorso a cui si sono opposti in molti, e che ora, tra le altre, diventa anche una petizione on line, promossa dal Comitato Scansano Sos Geotermia, secondo cui “la geotermia industriale potrebbe deturpare definitivamente un territorio che i nostri padri e i nonni hanno faticosamente salvato e valorizzato. Al di là di ogni considerazione in merito ai rischi sanitari di tale tecnologia, che andrebbero comunque a nostro avviso soppesati e valutati attentamente, noi del Comitato Scansano Sos Geotermia, pensiamo che uno sviluppo della geotermia industriale sul nostro territorio sia assolutamente contrario allo sviluppo territoriale e agli investimenti fin qui fatti dai cittadini, dagli agricoltori e dalle istituzioni”, si legge nel testo della petizione.
Osservazioni contrarie a questi concessioni, sottolinea il Comitato Scansano Sos Geotermia, sono state sollevate “anche dal Consorzio di Tutela del Morellino di Scansano, dalla Cantina Vignaioli del Morellino di Scansano e dalla Cooperativa Agricola di Pomonte.Lo stesso Comune di Scansano, chiamato dalla Regione Toscana a definire le aree non Idonee per la geotermia industriale, si è espresso dichiarando, in base a dati oggettivi, l’intero territorio comunale come non idoneo. Il nostro territorio ha, infatti, una forte vocazione agricola, è la culla di tante eccellenze agroalimentari, vere perle che portano ed elevano il nome della Maremma in tutto il mondo”.
Con il territorio che, dunque, si interroga sul futuro: “pensiamo che prima di continuare in questa scellerata direzione sia opportuno fermarsi e valutare meglio se, per arricchire solamente pochi soggetti, sia giusto svendere e tradire un intero territorio e tutti i suoi cittadini”.

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