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Non solo a Natale, ormai le bollicine si stappano anche con l’uovo di Pasqua: gli eno-appassionati scelgono quelle del Trento Doc per festeggiare con parenti ed amici. A seguire i grandi rossi made in Italy: Chianti, Brunello e Barbaresco

Non solo a Natale o a Capodanno: le bollicine ormai si stappano anche con l’uovo di Pasqua. Gli eno-appassionati scelgono quelle del Trento Doc, uno dei migliori spumanti made in Italy, per festeggiare insieme a parenti ed amici, confermando come il consumo di bollicine sia ormai “spalmato” lungo tutto l’arco dell’anno, e non più relegato alle feste natalizie. A seguire, sulle tavole degli italiani a Pasqua saranno protagonisti i grandi rossi della tradizione: Chianti, Brunello di Montalcino e Barbaresco. Lo rivela il sondaggio di www.winenews.it, uno dei più cliccati siti del vino, e Vinitaly, dal 2 al 6 aprile a Verona, evento di riferimento dell’enologia internazionale.
L’indagine riporta che la tendenza predominante è quella di bere bottiglie già presenti in cantina: ben il 64% di chi ha risposto al sondaggio (1.314 “enonauti”, ovvero appassionati di vino e web) attingerà infatti a quella preziosa “scorta” di etichette accantonata con diligenza nel corso degli anni; il 36% si recherà invece al supermercato o in enoteca, spendendo in media dai 15 ai 25 euro.
Sono le bollicine del Trento Doc, tra le più famose e prestigiose del Belpaese, la scelta d’elezione per accompagnare il pranzo di Pasqua degli italiani (anche se altri territori a vocazione spumantistica si sono ottimamente piazzati nelle scelte degli eno-appassionati), a testimonianza di un cambiamento epocale sulle tavole nazionali: definitivamente “sdoganate” da un consumo esclusivamente festivo, le bollicine ricoprono ormai tutto l’anno un ruolo da protagoniste, e si diffonde il loro utilizzo a tutto pasto, oltre che al momento dell’aperitivo.
Ma sulla tavola della Pasqua risultano particolarmente gettonati anche i grandi vini rossi: insieme all’agnello, alle torte salate, alle uova e alle centinaia di ricette regionali faranno bella mostra di sé le etichette cult dell’enologia italiana. In primis Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Barbaresco, capaci di garantire elevata qualità e versatilità di abbinamento con i piatti evergreen della cucina made in Italy. A seguire Barolo, Nobile di Montepulciano, Amarone e Taurasi.

Il sondaggio di Winenews e Vinitaly mette in luce anche una singolare modalità di approvvigionamento fai-da-te per i vini della tavola di Pasqua: in tempo di crisi gli amanti del buon bere fanno soprattutto affidamento sulle riserve di bottiglie personali, messe da parte con spirito da “formica” negli anni scorsi, quando ancora la congiuntura economica era positiva. Il 64% di chi ha risposto stapperà esclusivamente etichette già presenti nella propria cantina: in fondo, sottolineano in molti, le scorte servono anche a questo, ovvero a vivere le difficoltà con maggiore leggerezza… Il 36% acquisterà invece le bottiglie al supermercato o in enoteca, spendendo mediamente dai 15 ai 25 euro (40% delle risposte). Il 26% spenderà dai 5 ai 15 euro, il 17% dai 25 ai 35 euro, il 12% dai 35 ai 45 euro e il 5% oltre 45 euro.

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