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PANE & NUTELLA

Nutella, simbolo del made in Italy nel mondo e ambasciatrice del turismo enogastronomico in Italia

Ferrero ha rilanciato e ampliato il progetto con l’Università di Pollenzo di Slow Food che racconta i pani regionali italiani sui quali spalmarla
FERRERO, NUTELLA, PANI ITALIANI, SLOW FOOD, TURISMO ENOGASTRONOMICO, UNIVERSITÀ DI SCIENZE GASTRONOMICHE DI POLLENZO, Non Solo Vino
La Nutella spalmata sui pani italiani (credit: Nutella)

Non è solo uno dei simboli più amati del made in Italy nel mondo, ma la Nutella è anche la più “dolce” ambasciatrice del turismo enogastronomico in Italia. E dopo aver promosso il turismo nel Belpaese, al fianco di Enit-Agenzia Nazionale del Turismo, creando Special Edition dei suoi iconici vasetti con i panorami delle bellezze del nostro Paese e il claim “Ti amo Italia”, ricordando a tutti che per cogliere il buono della vita non serve cercare lontano, ma basta guardarsi attorno, proprio dove si vive, nel periodo duro della pandemia, Ferrero ha rilanciato e ampliato il progetto con l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di Slow Food, che racconta l’incredibile ricchezza e bontà dei pani tradizionali delle Regioni italiane ed i loro territori di origine, da visitare per scoprire il connubio perfetto con la crema spalmabile più famosa al mondo: pane & nutella.
Un viaggio nel Belpaese attraverso i pani di tutte le 20 Regioni d’Italia per riscoprire origini, storia e caratteristiche non solo di un prodotto che consumiamo quotidianamente, ma anche di un mestiere antico e tipicamente italiano come l’arte bianca. È questo lo spirito del progetto “Pane & Nutella” e della partnership tra Ferrero e l’Università di Pollenzo, attraverso pani tipici come il Pane Nero alpino e il Paarl dell’Alto Adige, il Gramolato del Trentino e il Kaisersemmel sempre del Trentino Alto Adige, la Sciopetta e la Biga Servolana di Trieste, la Michetta della Lombardia, il Miccone Pavese dell’Oltrepò Pavese, la Busella di Bergamo, la Biova del Piemonte e il Pane Nero di Coimo della Val d’Ossola, il Pancarrè di Torino, le Ciappe e il Pan Libretto della Liguria, la Ciabatta del Veneto, la Piadina Romagnola Igp e la Coppia di Ferrara, la Tigella di Modena, la Marocca di Casola della Lunigiana, il Pane Toscano Dop, la Torta al Testo dell’Umbria, il Pane di Chiaserna e la Crescia di Urbino, il Pane Sciapo di Terni, il Pane Casereccio Aquilano e il Pane Polifemo dell’Abruzzo, il Pane Casereccio Molisano, il Pane di Velletri, la Ciriola romana e il Pane Casareccio di Genziano del Lazio, il Pane Cafone della Campania e il Pane di grani antichi di Benevento, il Pane di Altamura Dop della Puglia e la Puccia del Salento, il Ficcilatid e il Pane Casereccio della Basilicata, la Pitta Calabrese e il Pane di Cerchiara sempre della Calabria, il Pane Nero di Castelvetrano, il Pane del Dittàino Dop e la Mafalda sempre della Sicilia, la Sa Tunda e il Civraxiu della Sardegna. La maestria dei maestri panificatori italiani è raccontata, invece, in uno spot televisivo dove il pane è il risultato di un lavoro quotidiano realizzato dalle mani di questi artigiani del gusto, da Nord a Sud dell’Italia.
In futuro, il progetto ha l’obiettivo di crescere per continuare a trasmettere le tradizioni e la storia di un territorio, come quello italiano, ricco di diversità. Per questo saranno gli stessi panettieri, grandi o piccoli che siano, a candidare i pani tipici da loro prodotti, portando alla luce i tesori gastronomici del nostro Paese. Perché se di Nutella ce n’è una sola, i pani italiani sono davvero tanti.

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