Luogo di pensiero e di formazione dedicato al sapere della terra e della tavola, l’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli inaugura le sue attività con “NutriMenti - Settimana della Cultura Gastronomica”, dal 2 al 7 luglio nella cornice dell’Isola di San Giorgio Maggiore a Venezia. Tra seminari, degustazioni, dibattiti e incontri pubblici sarà indagato lo “stato dell’arte” della cultura gastronomica italiana, dando vita ad un vero e proprio laboratorio in cui studiosi e cultori di discipline diverse, dall’ambito scientifico a quello artistico e letterario fino a quello filosofico e antropologico, porteranno il loro contributo offrendosi al confronto con i partecipanti. La “Settimana della Cultura Gastronomica” sarà, quindi, un’occasione per scoprire un nuovo approccio alla cultura del cibo e del vino, al centro dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli.
Il via, come detto, lunedì 2 luglio con due giornate di lavoro “a porte chiuse”, riservate ai componenti del Comitato Scientifico, della faculty e agli esponenti della “rete di supporto al progetto” riuniti nel Laboratorio di Cultura Materiale. Da mercoledì 4 partiranno, invece, le attività aperte al pubblico con un convegno che presenterà i valori e la missione dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli, nonché la molteplicità di sguardi e discipline che concorrono a svilupparne le attività. Seguirà, sino a sabato 7 luglio, un ricco programma di incontri di approfondimento gratuiti e degustazioni d’autore focalizzati su quattro ambiti tematici: Terra, Immaginazione, Parola e Sensi, scelti sia come temi caratterizzanti per i quattro giorni, sia come termini primi per articolare un nuovo discorso gastronomico.
La tavola rotonda “Il sapere della terra”, che concluderà la prima giornata, chiamerà a confronto alcuni dei punti di vista e delle competenze che saranno mobilitate dall’offerta formativa dell’Alta Scuola Veronelli. Saperi da tutelare, promuovere e diffondere, come spiegheranno Alberto Capatti, Storico della gastronomia e presidente del Comitato Scientifico dell’Alta Scuola Italiana Luigi Veronelli, Renata Codello, direttrice Affari Istituzionali Fondazione Giorgio Cini, Stefano Castriota, economista alla Libera Università di Bolzano, Massimo Bertamini, responsabile del corso di laurea in Viticoltura ed Enologia alla C3A di Trento e Andrea Alpi, responsabile didattico dell’Alta Scuola Veronelli. E, parlando di terra, sarà d’obbligo un ricordo vitale e non agiografico di Luigi Veronelli, affidato anche alla voce di Joško Gravner, autore di vini e di pensieri enoici che con lui ha condiviso analisi, valori e progetti.
Giovedì 5 luglio, la lente sarà puntata su “Immagine e Nutrimento” per approfondire come l’agricoltura e l’alimentazione appaiono nella fotografia, nella grafica, nel design, con la collaborazione del fotografo Francesco Radino che indagherà se e come due linguaggi apparentemente distanti possano incontrarsi e persino fondersi in un’immagine. Con lui Aldo Colonetti, filosofo, storico e teorico dell’arte, del design e dell’architettura, e Giacomo Bersanetti, designer e grafico. A seguire “Vivi e vegeti”, approfondimento dedicato a “prassi ed estetica delle relazioni vegetali” condotto da Ilaria Bussoni, filosofa, editrice e componente del
Comitato Scientifico dell’Alta Scuola Veronelli, con Marco Martella, filosofo e storico dei giardini, Enzo Mescalchin, responsabile unità agricoltura biologica della Fondazione Edmund Mach, e Simonetta Lorigliola, Responsabile delle attività culturali dell’Alta Scuola Veronelli.
Il cammino nel mondo della gastronomia veronelliana proseguirà venerdì 6 luglio con accento su “Lingua, gusto, parola nell’opera di Piero Camporesi”. Straordinario innovatore del linguaggio e del pensiero gastronomico, antropologo, storico e filologo, Camporesi gettò uno sguardo nuovo sulla cultura materiale, portando alla luce quanto nei secoli era stato volutamente ignorato per supposta scarsa rilevanza. Alberto Natale, Coordinatore del Centro Studi Camporesi dell’Università di Bologna, avvicinerà i partecipanti al camino, ai fornelli, agli orti e alle tavole (povere o imbandite). A seguire, l’incontro “Dare voce al vino: il messaggio nella
bottiglia”, un’occasione per confrontarsi sulle parole del cibo e del vino per una comunicazione più autentica e saporita, con la partecipazione di grandi degustatori italiani coordinati da Luciano Ferraro del Corriere della Sera.
Infine, sabato 7 luglio, protagonisti saranno i sensi, considerati sia come passaggio obbligato della conoscenza, sia come fonti di stimoli capaci di tradursi in esperienze estetiche profonde quanto utilizzati nella degustazione. A guidare gli interventi saranno i criteri estetico-percettivo, ma anche teorico, semantico e filosofico, in un dialogo libero e aperto. Al mattino, con la partecipazione di Andrea Bonini, Andrea Alpi e Alberto Capatti, sarà presentato “Camminare le vigne. Luoghi, persone e cultura del vino italiano”, l’innovativo corso di alta formazione al via da maggio 2019. Nel pomeriggio, all’incontro “Che natura mangiamo?” parteciperanno, invece, Alberto Capatti, Pierluigi Basso Fossali, professore ordinario di scienze del linguaggio presso l’Università Lumière Lyon 2 e componente del Comitato Scientifico dell’Alta Scuola Veronelli, Alberto Grandi dell’Università degli Studi di Parma e Michele Spanò, filosofo e giurista all’École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi. Conclusione ideale della settimana sarà “Sesto senso. Sei brani musicali, sei vini, sei racconti”, un concerto per vini e musiche condotto da Luca Damiani, scrittore e musicologo, conduttore RadioTre Rai, che unirà nell’ascolto e nella degustazione terra, immaginazione, parola e sensi.
Dal 5 al 7 luglio, inoltre, sarà proposto nel Cenacolo Palladiano di Fondazione Giorgio Cini il Sensorium dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli. Strumento fondamentale per la futura attività formativa residenziale, Sensorium è il banco d’assaggio riservato ai corsisti e rappresentativo delle migliori produzioni vitivinicole italiane, tra cui una selezione di capolavori enologici insigniti delle Super Tre Stelle, massimo riconoscimento della Guida Oro I Vini Veronelli.
“Parleremo di cibo e di vino utilizzando linguaggi diversi e apparentemente non connessi tra loro per costruire un nuovo punto di vista sulla cultura materiale. Partiremo da un omaggio a Veronelli, con “la terra, la terra, la terra” da indagare in ogni sua possibile declinazione per coglierne l’identità in evoluzione continua. E proseguiremo puntando al futuro, dunque all’immaginazione, per liberare la gastronomia dall’autoreferenzialità in cui tende a rinchiudersi.
Ancora: la parola, per raccontare il patrimonio agroalimentare del nostro Paese provando ad andare oltre le formule stereotipate delle narrazioni culinarie. Infine i sensi, come chiavi di una conoscenza che passa attraverso l’ascolto, la degustazione, l’osservazione. Le intuizioni e l’opera di Luigi Veronelli, gli interventi dei relatori e, infine, le sollecitazioni di coloro che prenderanno parte agli eventi contribuiranno a rendere innovativa la visione dell’Alta Scuola Italiana di Gastronomia Luigi Veronelli”, spiega Andrea Bonini, direttore del Seminario Veronelli e coordinatore del progetto.
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