È Confagri Promotion, società che fa riferimento a Confagricoltura, la regina della promozione del vino italiano (come nel 2017): con ben 4 progetti finanziati, ha raccolto 6,6 milioni di euro di cofinanziamento (per un investimento totale di 21 milioni di euro, ndr) sui 23 totali di contributo a valere sulla quota nazionale della Campagna 2018-2019 dell’Ocm Vino, per la misura promozione nei Paesi Terzi. Emerge dalla graduatori dei progetti ammissibili pubblicata dal Ministero del Decreto delle Politiche Agricole, con il decreto 79654 del 13 novembre 2018, firmato dal direttore generale Francesco Saverio Abate. 27 milioni di euro, nel complesso, i fondi a disposizione della quota nazionale (a contributo come detto, ad ora ne sono assegnati 23, che dalla tabella del Ministero dovrebbero attivare investimenti per 70 milioni di euro complessivi), sui 10 a disposizione dell’Italia, con oltre 70 in mano alle Regioni che stanno pubblicando via via le loro graduatorie. A seguire, tra i soggetti più finanziati, c’è Enotria Promotion (3,2 milioni di euro di contributo per due progetti dal valore complessivo di 9,3 milioni di euro), e poi l’Istituto Grandi Marchi (che mette insieme nomi come Alois Lageder, Argiolas, Ca’ del Bosco, Michele Chiarlo, Carpenè Malvolti, Col d’Orcia, Donnafugata, Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute, Gaja, Jermann, Lungarotti, Masi, Marchesi Antinori, Mastroberardino, Pio Cesare, Rivera, Tasca d’Almerita, Tenuta San Guido e Umani Ronchi), con 2,1 milioni di euro di contributo per due progetti dal valore complessivo di 6,6 milioni di euro.
Ai piedi del podio Dop in the World, con un contributo da 1, 9 milioni di euro per due progetti da 5,9 milioni di euro, poi il gruppo vinicolo Santa Margherita, in solitaria, con un contributo da 1,6 milioni di euro per un progetto da 5,3 milioni di euro, davanti all’Ati Vini Italiani nel Mondo, che ha raccolto un contributo di 1,5 milioni di euro per un progetto da 4,8 milioni di euro.
Poco più dell’Ati Vinum, che si è vista approvare un contributo da 1,4 milioni di euro per un progetto da 4,6 milioni di euro. 1,2 milioni di euro di contributo, invece, per Cantine Sgarzi, per un progetto di promozione da 3,8 milioni di euro.
Ancora, Italia del Vino Consorzio (che riunisce marchi come (Banfi, Cantine Lunae, Cà Maiol, Cantina Mesa, Casa Vinicola Sartori, Di Majo Norante, Drei Donà, Ferrari Fratelli Lunelli, Gruppo Italiano Vini, Librandi Antonio e Nicodemo, Marchesi di Barolo, Medici Ermete & Figli, Ronchi di Manzano & C., Santa Margherita Gruppo Vinicolo, Terre de La Custodia, Terredora di Paolo, Torrevento e Zonin1821), ha ottenuto un contributo da 687.552 euro per un progetto da 2,1 milioni di euro. A seguire ci sono Vigneto Italia, con contributo di 618.731 euro per due progetti da 1,5 milioni di euro euro, Casa Girelli, con un contributo di 458.045 euro per un progetto da 1,1 milioni di euro, poi Castello del Poggio, con contributo di 432.937 euro per un progetto da 1,3 milioni di euro, e ancora l’Ati Vini Italiani in Asia con un da 427.395 euro per un progetto da 1,3 milioni di euro. A chiudere, c’è la Federdoc, che si è vista assegnare 286.085 euro di contributo per un progetto da 729.810 euro, ed il Consorzio Amerigo Vespucci, con un contributo di 226.675 euro per un progetto da 566.688 euro.
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