Ora che gli abbiamo riscoperti, non dimentichiamoci di loro, piccole ed autentiche eccellenze del turismo di prossimità che rendono unico il Belpaese, che abbiamo riscoperto nell’emergenza Covid che purtroppo stiamo ancora vivendo, immersi nella natura, nel silenzio e lontano dalle masse, e che si distinguono per la loro dimensione umana, il calore e l’accoglienza. Sono i piccoli borghi, per i quali si è conclusa un’estate da record, che ha portato alla riscoperta di un’Italia meno nota e dei suoi tanti tesori nascosti, con risultati formidabili in termini di flussi turistici: secondo un’indagine del Centro Studi del Touring Club Italiano, le località minori dell’entroterra sono state scelte dal 7% degli intervistati rispetto all’1% del 2019, con il 70% dei borghi certificati con la Bandiera Arancione che ha registrato flussi turistici superiori (55%) o in linea con lo scorso anno (12%). Touring che, per continuare a sostenerli, invita ed inaugura una nuova “Stagione dei Borghi”, per mantenere accesi i riflettori su quei centri che anche e soprattutto in autunno rivelano il loro splendore, ricchi di sapori, tradizioni e una natura dai colori unici, da scoprire in sicurezza.
Dalle passeggiate per godere dello spettacolo del foliage nei dintorni di Santo Stefano d’Aveto (Genova) o a Civitella Alfedena nel Parco Nazionale d’Abruzzo alla degustazione di prodotti tipici di stagione come il tartufo bianco di Moncalvo, nell’astigiano, o il fasulin dell’öc in modalità “drive-in” a Pizzighettone nel cremonese, all’assistere alla raccolta dello zafferano di montagna a Rocca Pietore, tra le Dolomiti bellunesi, dopo il risultato eccezionale dell’estate, caratterizzata dall’incertezza e dalla crisi generale del turismo italiano e mondiale, la valorizzazione dei borghi e delle mete dell’entroterra anche in autunno è ora più che mai tra i principali obiettivi del Touring Club Italiano che trova, nella situazione contingente, una spinta per rilanciare un approccio al viaggio attento e consapevole nei piccoli borghi italiani Bandiera Arancione anche nelle giornate più fresche e più corte, all’insegna del turismo lento, dell’accoglienza e dell’autenticità.
Le Bandiere Arancioni oggi sono 247 e rappresentano l’8% delle circa 3.000 candidature analizzate. Nei borghi “arancioni”, si registra in media, dall’anno di assegnazione del marchio, un incremento dell’ 81% del numero di esercizi ricettivi e del 79% delle strutture ristorative (in media l’apertura di tre nuovi ristoranti per Comune). Si registra, inoltre, in media un aumento del 45% degli arrivi e
del 38% delle presenze, dall’anno precedente all’assegnazione del marchio ad oggi.
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