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Osservatorio del Vino: nel 2015 bene anche il mercato interno, con gli acquisti in gdo trainati da bollicine (Prosecco in primis) cresciuti in volume (+0,7%) e valore (+1,3%). Conferma del boom Usa all’export: vale oltre 1 miliardo di euro (+13,6%)

Italia
Osservatorio del Vino: nel 2015 bene anche il mercato interno

“Buone notizie dal mercato interno. Nel 2015, gli acquisti di vini e spumanti presso la grande distribuzione sono cresciuti sia in volume sia in valore (rispettivamente del +0,7% e del +1,3%, con un aumento del prezzo medio dello 0,6% sul 2014, ndr). A trainare sono state soprattutto le bollicine le cui vendite sono salite del 6,7% a volume e del 6,5 a valore (ma con il prezzo medio a -0,2%). Come nel commercio con l’estero, anche nel mercato interno il prodotto trainante è il Prosecco”. Così Domenico Zonin, presidente dell’Osservatorio del Vino, commenta i dati elaborati da Ismea, partner dell’Osservatorio, su dati Nielsen Market*Track, relativamente ai consumi nella grande distribuzione nel 2015.
“Passando sul fronte export - prosegue Zonin - da gennaio a ottobre 2015, secondo le elaborazioni Ismea su dati Istat analizzate dall’Osservatorio del Vino, si registra una flessione del 3% sullo stesso periodo del 2014 (16,4 milioni di ettolitri da gennaio ad ottobre 2015). A trainare sono sempre le Dop (+3%) guidate dagli spumanti che nel complesso (Dop, Igp, comuni e varietali) nei primi 10 mesi 2015 fanno segnare un export superiore ai 2 milioni di ettolitri (+10%) per un valore pari a 742 milioni di euro (+12%). Molto bene la fiducia che gli Stati Uniti confermano verso il nostro vino - continua Zonin - con un incremento del 6% in volume accompagnato da un +13,6% in valore che da gennaio a ottobre 2015 vale oltre 1 miliardo di euro. Alla base di questo risultato, l’ottima performance dei vini spumanti che fanno registrare un +20% nel mercato a stelle e strisce”.
I dati di dicembre delle vendite di vino nella gdo confermano quanto rilevato nel corso di tutto l’anno: nel 2015 gli acquisti di vini e spumanti presso i format della distribuzione moderna sono cresciuti, sebbene moderatamente, sia a volume che a valore. Pur essendo la voce “vino” la preponderante dell’intero aggregato (90%) a determinare tale tendenza sono state soprattutto le bollicine. Per l’aggregato vino si evidenziano volumi complessivi in linea con quelli dell’anno precedentemente, così come i valori. All’interno dell’aggregato, comunque, le dinamiche dei singoli prodotti sono diverse. A crescere sono soprattutto i vini Igt (+0,8% in volume, -0,2% in valore, -0,9% il prezzo medio). Per i vini Doc-Docg, invece, la variazione positiva è soprattutto sul fronte della spesa e, quindi del prezzo medio che i consumatori sono disposti a spendere (-0,3% in volume, +2,7% in valore, +3% il prezzo medio). Volumi confermati anche per i vini comuni, grazie all’accelerazione degli ultimi mesi, mentre scende il valore corrispondente (+0,1% in volume, -3,9% in valore, -4% il prezzo medio). Questo segmento del resto è quello che risente di più e prima delle variazioni che si determinano nel mercato all’origine. Da considerare che oltre il 40% dei volumi realizzati nella distribuzione moderna sono appannaggio dei vini comuni. Da sottolineare, infien, l’ottimo risultato dei rosati. Fatto, questo, che dimostra che in Italia come in Francia, c’è interesse verso questa tipologia, che nel nostro contesto rappresenta il 5% del totale vino.
Nel mercato interno, “un buon indicatore - spiega Zonin - è rappresentato dalla tenuta sugli acquisti dei vini di qualità. La cultura media del consumatore rispetto ai nostri prodotti è sicuramente aumentata e questo dato ci conforta molto. La strada intrapresa è quella corretta: senza qualità, amore per la terra e rispetto per il consumatore, non si arriva lontano. Il mercato lo sa, e ci sta premiando, prova ne sia che per i vini Doc-Docg, la variazione positiva è soprattutto sul fronte della spesa e, quindi, del prezzo medio che i consumatori sono disposti a spendere”. Le bollicine anche in questo ambito svettano sugli altri vini.
All’export “anche il Regno Unito dimostra apprezzamento per il vino italiano - sottolinea il presidente dell’Osservatorio del Vino - con un +5,4% in volume e un + 8,6% in valore, completamente attribuibile, in questo caso, ai vini spumanti. Segni positivi anche dalla domanda di vino italiano in Cina che cresce del 6,6% in volume e del 17,4% in valore. Risultati, questi, che ci fanno ben sperare per il nuovo anno appena cominciato”.
“Continua senza sosta l’attività dell’Osservatorio del Vino - conclude il presidente Zonin - per fornire dati certi agli operatori del settore e ai soggetti economici con l’obiettivo di agevolare le rispettive analisi e la pianificazione di strategie utili a migliorare ulteriormente il livello imprenditoriale delle nostre aziende e la qualità della produzione di vino italiano. Siamo, peraltro, in attesa dell’approvazione definitiva del decreto per la gestione della misura Promozione Paesi Terzi, nella speranza che soddisfi le esigenze delle imprese, più volte manifestate al Ministro Martina e alle strutture del Ministero”.

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