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OTTIMA QUALITA' PER L'OLIO EXTRAVERGINE UMBRO. PRESENTATO L'EVENTO "FRANTOI APERTI" IN UMBRIA (10/11 NOVEMBRE)

Saranno soltanto 65.000 i quintali d'olio prodotti quest'anno dalle 30.000 aziende agricole dell'Umbria: lo comunica il Centro Agro Alimentare dell'Umbria che, oggi, ha presentato l'evento "Frantoi Aperti", una delle più prime ed interessanti iniziative in Italia di educazione al consumo dell'extravergine di oliva, che porterà, il 10 e 11 novembre, turisti ed appassionati alla scoperta dei segreti e delle virtù dell'"oro verde" dell'Umbria in 11 luoghi storici (Spoleto, Arrone, Campello sul Clitunno, Montefalco, Castel Ritaldi, Foligno, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo, Torgiano, Trevi, Spello). Anche quest'anno è stata insomma l'Umbria a dare, per prima, in Italia, il via alla raccolta delle olive (in anticipo di 20 giorni sulla norma) ed anche a fornire le prime stime sulla quantità e qualità dell'olio "made in Italy" (in Italia, quest'anno si prevede una produzione di 6 milioni di quintali di olio).

"Nel 2001 - spiega Marco Caprai, presidente del Centro Agro Alimentare dell'Umbria - la raccolta sarà di molto inferiore a quella del 2000, che già era stata un'annata scarsa: le stime, ancora non ufficiali, in Umbria, parlano di una quantità di olio inferiore del 35-40%: una delle percentuali più basse d'Italia. Per la qualità, invece, non ci sono dubbi: sarà ottima, stando almeno alle olive già raccolte e frante". In Umbria (dove è stato raccolto già il 20% della produzione), l'olio è al primo posto tra le produzioni locali tipiche, è pregiatissimo e tutelato avendo ottenuto anche il marchio Dop dall'Unione Europea (che viene rilasciato dall'organismo certificatore, che è il Parco Tecnologico Agro Alimentare di Todi). "Una bottiglia di "vero" olio extravergine - spiega Caprai - non può costare meno di 20.000/22.000 lire (in leggera crescita rispetto al 2000)".

Ma l'olio extravergine vuol dire poi ambiente: "da sempre, infatti, l'olivo in Umbria, oltre che per l'economia agroalimentare (circa 100 miliardi di business, il 2,5% di quello italiano), è importante - commenta Caprai - per il territorio ed il paesaggio: la superficie ad oliveti delle circa 30.000 aziende umbre è di ben 27.000 ettari. Olivi quelli coltivati in Umbria che godono di condizioni ambientali e climatiche particolarmente favorevoli, con le olive poi raccolte rigorosamente a mano all'inizio della maturazione (quando cioè presentano il massimo d'aromi ed il minimo di acidità) e portate subito al frantoio per essere spremute nel massimo della loro freschezza e integrità".

"L'Umbria ha dato, inoltre, in questi anni - commenta il presidente del Centro - un importante indicazione: l'olio extravergine di qualità può essere come il vino, e non solo per essere motivo di scoperta del prodotto o delle ricchezze del territorio in cui esso ha origine, quanto piuttosto per strategie più complessive. L'esperienza dell'Umbria (grazie soprattutto a Frantoi Aperti), che ricordo è l'unica regione con tutta la produzione di extravergine Dop, indica quale sia il percorso per l'affermazione dell'olio "made in Italy": utilizzare molto di più le Dop e le Igp (in Italia rappresentano soltanto lo 0,2% della produzione) perché il mercato è convinto dai marchi delle denominazioni di origine, che catturano sempre più l'attenzione dei consumatori e della piccola e grande distribuzione". Per l'evento "Frantoi Aperti" (info: www.umbriadoc.com , sito ufficiale del Centro Agro Alimentare dell'Umbria e di Frantoi Aperti, già attivo da giorni), al quale aderiscono 31 frantoi e 11 comuni (Spoleto, Arrone, Campello sul Clitunno, Montefalco, Castel Ritaldi, Foligno, Giano dell'Umbria, Gualdo Cattaneo, Torgiano, Trevi, Spello), il 10 e 11 novembre sono in calendario moltissime iniziative: l'olio al Museo (a Trevi ed a Torgiano); i "ristoranti dell'olio" (con oltre 70 ristoranti selezionati, che offriranno i menù dell'olio); i "laboratori dei sapori" a Montefalco e Trevi (ovvero lezioni gustose sul migliore abbinamento o semplicemente degustazioni comparate di oli umbri con altri oli del mediterraneo, su prenotazione); l'"orto umbro in Piazza" (a Campello del Clitunno, tra Spoleto e Trevi).

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