Ottimismo senza euforia, preoccupazione senza drammi. Con questi sentimenti contrastanti il mondo del vino italiano si avvicina alle feste di fine anno, momento che ancora pesa per il 20-25% sui fatturati di tante cantine, complice la voglia di concedersi una buona bottiglia in più per festeggiare. Un periodo che “le imprese attendono con grandi aspettative - spiega a www.winenews.tv Marco Caprai, il produttore che ha rilanciato il Sagrantino di Montefalco nel mondo - perché si fa la somma di come si è lavorato nell’anno. Nell’ultimo trimestre l’economia ha rallentato, e le previsioni non sono straordinariamente buone. È sempre più necessario strutturare diversamente la distribuzione del vino italiano nel mondo”. “La fine dell’anno è un momento importante, si berrà per festeggiare e magari anche per dimenticare qualche problema - scherza Lamberto Vallarino Gancia, delle storiche cantine di Canelli dove è nato il metodo classico italiano - magari si berrà meno ma meglio, sarà un Natale di qualità”. Dalle bollicine dell’Asti a quelle de Trentodoc, nelle parole di una delle cantine più rappresentative del territorio, Ferrari. “Io sono ottimista e credo che gli italiani non vorranno privarsi di aprire una buona bottiglia per un brindisi o per una cena in famiglia consumando prodotti di qualità - dice il presidente Matteo Lunelli - anche se la situazione economica è incerta, e un po’ di preoccupazione c’è. Ma anche se Natale e Capodanno sono un momento importante, ci premiano gli sforzi fatti per destagionalizzare il consumo delle bollicine”. Di bollicina in bollicina, “ci aspettiamo un Natale che confermi l’andamento di tutto l’anno, con un 2011 che chiuderemo in positivo malgrado la situazione economica - spiega Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di Tutela del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg - dove magari si stapperà qualche bottiglia più prestigiosa del solito, come il Cartizze”. E sorridono anche in Franciacorta: “le bollicine italiane piacciono sempre di più per i brindisi delle feste, e in certe Regioni italiane hanno già sorpassato le concorrenti d'oltralpe, dice Maurizio Zanella, presidente del Consorzio del Franciacorta. E anche se è ancora presto per poter fare un bilancio, perché il grosso delle vendite avviene tra circa 15 giorni, si può già dire che le feste 2011 si chiuderanno per i prodotti Franciacorta con il segno positivo, con +7-8% sul 2010, quando abbiamo venduto circa 10,5 milioni di bottiglie. Ma a Natale non si bevono solo bollicine. E così, per chiudere il cerchio, a dare una visione di insieme ci pensa Renzo Cotarella, ad Antinori, uno dei marchi più prestigiosi del vino italiano: “ci si avvicina al Natale con ottimismo, anche se il tam-tam sulle difficoltà che ci saranno e i sacrifici che saremo costretti non aiuta. Ma è un momento importante di consumi e di regali, e quindi, anche se non sarà come il 2010, sarà un Natale comunque positivo”. E se questo vale nel Belpaese, anche il resto del mondo darà una mano ai produttori made in Italy: l’export di vini e spumanti (ma anche di grappa, liquori, dolci formaggi e salumi tipici), per le feste, supererà per la prima volta i 2,5 miliardi di euro, secondo Coldiretti.
Focus - Il Natale da record del made in Italy nel mondo per Coldiretti
Si tratta di risultati che trainano l’intero settore dei vini per i quali si registra complessivamente un aumento del 13% in valore del’export. Ad essere molto richiesti sono anche i dolci nazionali come torte, panettoni, altri prodotti della panetteria, pasticceria e biscotteria con le esportazioni in aumento dell’8% in valore. Ottimi risultati anche per la domanda di formaggi italiani che fanno registrare un aumento in valore delle esportazioni del 20%, e si stima che nel mese di Natale saranno spesi all’estero quasi 180 milioni di euro per gustarli, con il parmigiano reggiano ed il grana padano in testa (+28%). Sulle tavole mondiali delle feste, per Coldiretti, si mangerà anche molta pasta italiana per effetto di un aumento delle esportazioni dell’8% in valore.
L’andamento sui mercati internazionali potrebbe ulteriormente migliorare da una piu’ efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale: All'estero - stima la Coldiretti - il falso Made il Italy a tavola fattura 60 miliardi di euro e sono falsi tre prodotti alimentari di tipo italiano su quattro.
I numeri
Spumante +23%
Vino +13%
Panettoni e altri dolci +8%
Formaggi +20%
Pasta +8%
Fonte. Elaborazioni Coldiretti su dati Istat in valore nei primi otto mesi del 2011
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