L’agricoltura italiana continua a manifestare il suo dissenso sul futuro della Pac post 2028 e sul bilancio pluriennale dell’Unione Europa - che prevede 300 miliardi di euro dedicati all’agricoltura, da capire se gestiti attraverso un nuovo Fondo Unico o mantenendo le specificità della Politica Agricola Comune (Pac), e che, comunque, sono 86 miliardi di euro in meno della Pac 2021-2027, e dei quali 31 erogati all’Italia, ma diminuiti del 22% - e alza la voce in vista del voto in plenaria del Parlamento Ue sulla proposta della Commissione guidata da Ursula von der Leyen, in calendario il 12 novembre, e già nei giorni scorsi sostanzialmente “bocciato” dalla maggioranza degli europarlamentari dei vari gruppi, a partire da quelli della stessa “maggioranza Ursula” che hanno scritto in materia alla stessa von der Leyen.
“È fortemente negativo il giudizio di Confagricoltura alle modifiche relative alla proposta di bilancio pluriennale 2028-2034 della Commissione Ue: per l’agricoltura rimane la programmazione unica con la sua complessità e il rischio di rinazionalizzazione. Le poche risorse aggiuntive sono del tutto insufficienti, e neanche indirizzate prettamente al settore. Si confermano la struttura e la programmazione - spiega la Confagricoltura, guidata da Massimiliano Giansanti - basata sul cosiddetto Fondo Unico, e si introduce l’obbligo, per ogni Stato membro, di destinare alle “aree rurali” almeno il 10% degli importi dei piani nazionali al netto dei circa 300 miliardi di euro di finanziamenti diretti già garantiti agli agricoltori. Anche con questa percentuale in più, di cui tra l’altro occorre valutarne l’effettiva destinazione, la somma delle risorse per l’agricoltura - avverte Palazzo della Valle - sarebbe comunque inferiore di almeno il 10% rispetto all’attuale dotazione a prezzi correnti”. L’obiettivo della Confederazione è, e rimarrà, spiega una nota, “quello di garantire una politica di settore adeguata alle sfide a cui gli agricoltori sono chiamati, e questo passa da una Pac che non toglie, né diluisce, le risorse per il settore. Le modifiche evidenziano l’insensibilità della presidente von der Leyen, che conferma il passo falso della proposta di luglio della Commissione, prontamente segnalato da Confagricoltura. La Confederazione pertanto continuerà con forza l’azione sindacale e la mobilitazione a favore dell’agricoltura italiana ed europea”.
Ad alzare gli scudi anche la Coldiretti: “il taglio dei fondi alla Politica Agricola Comune proposto dalla Commissione Ue della presidente von der Leyen e i rischi legati al nuovo quadro finanziario sono i temi al centro della conferenza stampa in programma domani, 11 novembre, a Bruxelles con il presidente Coldiretti Ettore Prandini. L’appuntamento - spiega Coldiretti - è davanti Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Europea. L’incontro sarà l’occasione per fare il quadro sul futuro delle politiche agricola Ue, proprio alla vigilia della discussione sul nuovo quadro finanziario da parte del Parlamento Europeo, che si riunirà in seduta plenaria il 12 novembre”.
Non sembrano aver rassicurato gli animi, dunque, le parole della presidente del Parlamento Ue, Roberta Metsola, che via social poche ore fa ha parlato di “ottimo incontro (andato in scena oggi) con la presidente Ursula von der Leyen e la Premier danese Mette Friedriksen (presidente di turno dell’Ue, ndr) sul prossimo bilancio Ue (dopo aver incontrato la stessa Coldiretti, nei giorni scorsi a Roma): “a nome del Parlamento Europeo, ho espresso le nostre preoccupazioni e abbiamo avuto una discussione costruttiva sulle proposte della Commissione sul ruolo delle autorità regionali, sulla Politica Agricola Comune e sulla governance, incluso il ruolo del Parlamento. Le proposte rappresentano un buon passo avanti e il processo proseguirà, anche con il nostro dibattito in plenaria di mercoledì”.
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