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OLTRE IL COVID

Pandemia, il “via libera” agli stranieri in Italia dal Governo dà respiro a fiere e turismo

Maurizio Danese (Aefi): “una boccata di ossigeno che permetterà di garantire pieno carattere internazionale a decine di manifestazioni”

“I dati sulle vaccinazioni sono molto incoraggianti. Vogliamo un Italia sempre più aperta, soprattutto per i nostri ragazzi”: con queste parole, il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, nel Consiglio dei Ministri, ieri, ha annunciato di fatto una svolta nell’allentamento delle restrizioni per gestire la pandemia. Tra le novità, oltre alla cancellazione della scadenza del green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito dal Covid, e, con lo stesso criterio, l’eliminazione delle restrizioni da zona rossa (ormai davvero improbabile), ce n’è una che regala fiducia al turismo e al settore delle grandi fiere, comprese quelle del wine & food, che dipendono in gran parte dall’afflusso dall’estero.
Nella nota di Palazzo Chigi, in attesa della pubblicazione ufficiale del decreto, che dovrebbe entrare in vigore dall’11 febbraio, si legge che “a coloro che provengono da uno Stato estero e sono in possesso di un certificato di avvenuta guarigione o avvenuta vaccinazione con un vaccino autorizzato o riconosciuto come equivalente in Italia, nel caso in cui siano trascorsi più di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale o dalla guarigione, è consentito l’accesso ai servizi e alle attività per i quali è previsto il Green Pass Rafforzato previa effettuazione di un test antigenico rapido (validità 48 ore) o molecolare (validità 72 ore). Ciò vale anche per coloro che hanno effettuato vaccinazioni con vaccini non autorizzati o non riconosciuti come equivalenti in Italia, sempre previa effettuazione di un tampone”. Un provvedimento fortemente richiesto proprio da Aefi, l’Associazione delle esposizioni e fiere italiane che rappresenta il 96% delle manifestazioni del Belpaese.

“Il riconoscimento dello status vaccinale del Paese di origine integrato da tampone in caso di non conformità con quello italiano consente alle fiere di tornare ad essere hub strategici per il business delle pmi del made in Italy. Il nuovo decreto Covid approvato ieri sera dal Governo va, ancora una volta, nella direzione auspicata dal sistema fieristico e dalle imprese italiane. Aefi non può che esprimere il plauso per un provvedimento adottato con la massima tempestività”, ha commentato il presidente Aefi (e di VeronaFiere, ndr) Maurizio Danese.
“Una boccata di ossigeno - ha proseguito Danese - che permetterà di garantire pieno carattere internazionale alle decine di manifestazioni rinviate nel primo bimestre soprattutto a causa di importanti defezioni da parte di operatori dei Paesi terzi. Un successo anche per le imprese del made Italy e per il turismo d’affari generato dall’industria fieristica che, prima del Covid, registrava un indotto di oltre 23 miliardi di euro l’anno”.
Un elemento di certezza in più, dunque, per le prossime grandi manifestazioni in calendario in Italia, ed in particolare per il vino, con nell’ordine, il debutto di “Sana Slow Wine Fair”, a Bologna, dal 27 al 29 marzo 2022, e poi Vinitaly, la più importante fiera del vino italiano, confermata nelle sue date del 10-13 aprile a Verona, senza dimenticare “Cibus”, a Parma dal 3 al 6 maggio. Senza dimenticare, ovviamente, le Anteprime del vino italiano con le “Anteprime di Toscana”, con la regia della Regione Toscana, di Avito e dei singoli Consorzi, di scena a marzo, dal 19 al 25 marzo, tra Firenze ed i territori; scorrendo il calendario, nei Campi Flegrei, dal 29 marzo al 1 aprile, è di scena “Campania Stories”; “Grandi Langhe”, del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, insieme a quello del Roero, sarà, invece, ad aprile, il 4 ed il 5, a Torino. Poi, dal 27 aprile al 1 maggio, ad Erice, nel Centro di Cultura Scientifica Ettore Majorana, toccherà all’edizione 2022 di Sicilia en primeur by Assovini, mentre dal 22 al 24 maggio sarà la volta di “Vini ad Arte 2022”, l’evento firmato da Consorzio dei Vini di Romagna, in varie location del territorio e nel Museo delle Ceramiche di Faenza, ed il 25-26 maggio sarà la volta della appena confermata Anteprima Sagrantino, a Montefalco, firmata dal Consorzio di tutela dei Vini di Montefalco. A giugno, in date ancora da stabilire, sarà di scena “Anteprima Amarone”, evento del Consorzio dei Vini della Valpolicella, mentre dal 7 al 10 giugno è in programma l’“Abruzzo Wine Experience”, kermesse fissata dal Consorzio do Tutela dei Vini d’Abruzzo.

Focus - Il commento di Veronafiere: “bene il decreto Covid che apre a operatori e buyer extra ue”. Il dg Giovanni Mantovani: “grandi investimenti per incoming su Fieragricola e Vinitaly. Ora avanti con fiducia”

“Il decreto legge, approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri, ci consente di guardare con ottimismo alle prossime manifestazioni internazionali del nostro calendario, a partire da Fieragricola e Vinitaly, confermate rispettivamente dal 2 al 5 marzo e dal 10 al 13 aprile”. A dirlo il dg Veronafiere, Giovanni Mantovani, commentando il decreto Covid licenziato ieri che consente agli operatori extra Ue immunizzati con vaccini non Ema di accedere in sicurezza alle fiere italiane e ai servizi collegati.
“Il riconoscimento dello status vaccinale del Paese di origine, integrato dal tampone in caso di difformità rispetto a quello italiano - aggiunge Mantovani - riapre, infatti, le porte alle migliaia di buyer e operatori professionali esteri che ogni anno scelgono le filiere del made in Italy rappresentate da Veronafiere e, al contempo, salvaguarda il business delle nostre aziende espositrici. Per entrambe le rassegne, Veronafiere, in collaborazione con Ice-Agenzia, ha messo in campo investimenti promozionali e di incoming importanti anche nelle aree obiettivo indicate dal Governo. Ora possiamo guardare ad agire con più fiducia su quei mercati”.

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