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Panorama Economy

In alto i calici di grande qualità… I canadesi, non solo quelli di origine italiana, adorano il nostro vino. Non c’è ristorante alla moda di Montrèal, Toronto, Vancouver che non presenti una lista di vini degna di un locale italiano con cantine e wine exposition disegnate da grandi architetti. I dati dell’import agroalimenare lo confermano. Dal 2000 al 2004 le importazioni di vino italiano sono cresciute di oltre il 70%, passando in valore da 87 milioni di dollari Usa a oltre 153. La tendenza si conferma anche quest’anno, consolidando così un record che non potrà non far piacere ai produttori italiani: il Canada è al quarto posto tra i Paesi importatori di vino dal nostro Paese, dopo Usa, Germania e Regno Unito. Detto con il linguaggio dell’economia, si può affermare che l’export vitivinicolo rappresenta una voce importante della nostra bilancia commerciale in Canada, con un’immagine che trova riscontro nella qualità dei prodotti destinati a quel mercato e nella professionalità delgi operatori italiani del settore. Il Canada, insomma, come tutti i Paesi che acquistano i nostri prodotti vitivinicoli, importa soprattutto vini ed etichette che sono garanzia di qualità. A riconferma di questo consenso internazionale per quello che può essere definito il più importante settore di eccellenza della nostra filiera agroalimentare, Fiera Milano ha deciso di rilanciare con un grande in vestimento di risorse e nuovi progetti Miwine 2006, la fiera internazionale del vino dedicata agli operatori del settore. La manifestazione si svolgerà dal 12 al 14 giugno nei modernissimi padiglioni del nuovo quartiere fieristico di Milano-Rho. “Con Miwine 2006 – dice con soddisfazione Piergiacomo Ferrari, amministratore delegato di Fiera Milano che organizza la manifestazione – vogliamo offire al vino italiano e ai suoi produttori un palcoscenico adeguato alle migliori etichette di 453 vini Doc e Docg presenti nel nostro Paese”. “Al Miwine 2006 – continua Ferrari – si confronteranno con i produttori europei ed extraeuropei e dall’incontro delle esperienze e delle competenze il prodotto e la strategia di marketing non potranno che migliorare. In questo senso posso dire che Milano è il posto giusto per parlare di vino e metterlo in mostra in una fiera internazionale come Miwine”. Milano infatti è da sempre punto di riferimento per i trend di consumo di vini e alcolici. E la Lombardia è il primo mercato italiano di consumo oltre ad essere il crocevia dell’import-export. “Per questo – aggiunge l’amministratore delegato di Fiera Milano – Miwine vuole essere, oltre un momento commerciale di particolare importanza, anche un punto di riferimento per le istituzioni nazionali, regionali e provinciali, che hanno voce in capitolo nel grande business del vino, cominciando naturalmente dagli Assessorati all’Agricoltura e dai consorzi di promozione”. “Miwine 2006 – è questa la conclusione di Ferrari – intende dare un importante sostegno al prodotto vino italiano, per contrastare la concorrenza di competitori agguerriti come i Paesi di lunga tradizione vitivinicola, come Francia e Spagna, ma anche quella altrettanto aggressiva di chi solo negli ultimi decenni si è affacciato sul mercato internazionale del vino, come il Cile, il Sudafrica, l’Australia. La battaglia si annuncia durissima e manifestazioni come Miwine possono aiutare le aziende italiane a crescere e a migliorarsi”. E a essere sempre numero uno nel mondo. Cominciando dal Canada (arretrato del 3 novembre 2005).

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