02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Panorama Economy

I “Patti di famiglia” - Di padre in figlio. Una nuova legge rivoluziona la successione nelle aziende e rende più facile la scelta dell’erede. Ma il passaggio del testimone resta il momento più delicato: ecco come 16 imprese cercano di superarlo bene. Per poi ripartire al meglio.
Terra Moretti
Vittorio Moretti
Ha precorso i tempi definendo, già ai primi del 2000, quello che lui stesso chiama un “patto di famiglia”, vincolante per lui e per le tre figlie. Vittorio Moretti, 65 anni, presidente del gruppo bresciano Terra Moretti, attivo, con due subholding, nelle costruzioni e nell’agroalimentare e turismo, ha voluto mettere le cose in chiaro. Avviando, in collaborazione con lo Studio Ambrosetti, una governance volta a riorganizzare le molteplici attività (possiede una trentina di società) e ad assicurare il coinvolgimento diretto in aziende delle eredi.
“In 40 anni ho intrapreso una serie di iniziative molto differenti”, racconta a Economy Vittorio Moretti, la cui holding ha chiuso il 2005 con un giro d’affari di 75 milioni. “Una volta compiuti i 60 anni, però, mi sono reso conto che era giunto il momento di sistemare il tutto e chiamare in causa le mie figlie”.
Così le aziende sono state accorpate in base al proprio specifico business e a precisi obiettivi gestionali: e sono nate le due subholding, a capo delle quali è stato posto un consiglio di amministrazione aperto anche a indipendenti. Un ruolo di primo piano nella riorganizzazione è spettato alla primogenita Carmen, 37 anni, da otto in azienda: “Da tempo sentivo l’esigenza di un impianto organizzativo che potesse permettere a tutti di lavorare con maggiore facilità” spiega la manager, oggi vicepresidente della holding e amministratore delegato delle società di famiglia, L’Albereta e L’Andana.
“Metterla a segno, però, non è stato facile. E nemmeno farla accettare ai manager. Oggi, però, siamo tutti soddisfatti. I risultati, anche sul piano economico, sono visibili”.
Sui manager, va segnalata l’altra innovazione targata Moretti. “Sin dal 1984 ho aperto l’azioanariato di alcune società, attive nel segmento costruzioni, ai dirigenti di fiducia” riprende Vittorio Moretti.
“Sono convinto che il vero capitale di un’impresa sia rappresentato dagli uomini e coinvolgerli nei processi decisionali è il miglior modo per responsabilizzarli”. Entro la fine del 2006, inoltre, verrà definita la ripartizione delle quote societarie tra le eredi. “Ci stiamo lavorando: dice Moretti.
“Ma una cosa è già sicura: perché ci sia facilità di manovra e la governabilità venga assicurata, il capo dev’essere un solo. Così in ciascuna impresa la maggioranza andrà al socio più idoneo. La decisione non sarà unilaterale, ma condivisa con le mie figlie”. E sul ritiro definitivo dall’attività, infine, Moretti dice: “Ho fissato un limite d’età: 70 anni. Anche se dubito che la pensione faccia per me. Si vedrà”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Pubblicato su