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Panorama Economy

Agronomia - Telecom Italia scende in vigna. Tecniche innovative per combattere gli sprechi di energia e trattamenti. L’ex monopolista alleato con Pirelli Labs e Deca per creare una rete di sensori che monitorano lo sviluppo delle uve. Per ora si tratta di un esperimento, ma potrebbe essere l’inizio di un nuovo servizio tech ... Insieme a Pirelli Labs e a Deca, impegnata soprattutto nello sviluppo delle componenti applicative e delle teconologie ad hoc, il gruppo Telecom Italia porta una ventata di novità nel sistema della lavorazione del vino. Sperimentato per la prima volta nei vigneti della Cantina Bossi Fedrigotti a Rovereto (Trento), il progetto è oggi in fase di partenza. L’obiettivo è di procedere a una commercializzazione su larga scala - che coinvolga la massa critica del canale Telecom - entro il prossimo anno, mentre per il momento il totale delle installazioni realizzate o in corso d’opera oscilla fra 8 e 10 unità.
Umidità e temperatura. In cosa consiste l’innovativo sistema e in che modo si propone di mutare il volto della vinificazione? La triplice alleanza ha messo a punto un’architettura di sensori hi-tech capaci di monitorare alcuni parametri essenziali quali, tra gli altri, la direzione e la velocità dei venti, l’umidità e la temperatura del terreno, l’esposizione al sole e il suo effetto sulla pianta. Scopo dell’impianto è la verifica dell’effettivo fabbisogno di agenti chimici quali pesticidi e i fitofarmaci, nel nome non solo di un minore impatto ambientale, ma naturalmente anche del business.
“Si tenga presente” dicono da Telecom Italia “che queste voci di spesa incidono per il 10% circa sui costi di produzione totali e necessitano quindi di una razionalizzazione”. Il bersaglio, stando ai responsabili delle cantine Bossi Fedrigotti, è stato colto. “Ci è stata offerta la possibilità di imboccare un nuovo corso nella vita dell’azienda e di incrementare la qualità del nostro prodotto, anche attraverso trattamenti ridotti e mirati che hanno condotto a un minore spreco di energia e danaro”. Una volta rilevati, i dati vengono trasmessi prima a un’unità centrale via radio e successivamente, via Gprs, a delle web farm dove sono interpretati e valutati. La condotta degli agronomi finirà quindi per essere regolata in base ai risultati ottenuti; ed è certo degno di nota che le operazioni di rilevazione vengano effettuate a intervalli di soli 15 minuti.
Il costo delle strutture e della loro implementazione sono ancora difficili da calcolare perché il progetto è in fase di start-up. Ma il ritorno sugli investimenti da parte del cliente finale dovrebbe invece attestarsi sugli 8-10 mesi. Altrettanto difficile è comunque quantificare la spesa a carico dei clienti, sia perché essa dipendera dalla superficie che si intende controllare e dal numero di postazioni in uso, sia dal fatto che Telecom non considera la piattaforma un semplice prodotto, ma un servizio a valore aggiunto per cui sta studiando un’adeguata tariffazione.
La formula giusta potrebbe essere quella del pay per use visto che la produzione vinicola può essere un bacino di business interessante, con un fatturato complessivo di circa 8 miliardi di euro l’anno con una significativa incidenza dell’export negli Stati Uniti e in Germania. La filiera invece vale 50 milardi, per una forza lavoro da oltre un milione di addetti.

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