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Panorama Economy

Cin cin alla globalizzazione ... Per brindare al successo del Vinitaly (cinque edizioni all’estero nel 2007) e agli investimenti (quasi 70 milioni di euro entro il 2011). Così Verona diventa il centro espositivo più moderno d’Europa. Il gruppo scaligero prosegue sulla strada dell’internazionalizzazione... Parte da Verona la conquista del mondo del made in Italy. Insieme con l’innalzamento del livello qualitativo del quartiere fieristico scaligero, è infatti l’estero il grande obiettivo di Veronafiere, il primo organizzatore diretto di manifestazioni nel nostro Paese e tra i principali in Europa (al dodicesimo posto per metri quadrati venduti). A spiegarlo è il direttore generale, Giovanni Mantovani: «Oggi siamo l’operatore italiano che realizza più manifestazioni a livello internazionale, quasi il 10% del nostro fatturato (70 milioni di euro circa nel 2006, ndr) va sull’estero. E per il prossimo anno investiremo solo su questo settore una decina di milioni».
Una strategia che va di pari passo con la globalizzazione e che mira a far sì che le nostre piccole e medie imprese non vengano tagliate fuori dalla concorrenza straniera: «Senza dimenticare i grandi mercati internazionali, Usa su tutti, le aziende hanno bisogno di muoversi anche su quelli nuovi, come Cina, India, Russia, Est Europa e, in prospettiva, Sudamerica». Insomma, prosegue Mantovani, «Veronafiere sa crescere dove crescono i mercati di esportazione delle aziende, accompagnandole sui mercati internazionali con un’assistenza pre e post fiera», tanto che le rassegne organizzate all’estero nel 2006 hanno registrato un fatturato complessivo di 4 milioni. Un percorso già ampliamente premiato con Vinitaly (nel 2007 in programma le edizioni in India, Russia, Stati Uniti, Giappone e Cina) e che viene progressivamente esteso agli altri comparti: in quello edile con Marmomacc Usa-StoneExpo ad Atlanta e Las Vegas e con Samoter Tour in Polonia, Russia e Romania e nell’agriexpo con Fieragricola Eastern Europe, solo per rimanere nell’anno appena iniziato. Leader nel settore agricolo e agroalimentare, Veronafiere, presieduta da Luigi Castelletti, ha in effetti sviluppato nel corso della sua attività, iniziata nel 1898, nuove aree di interesse quali appunto l’edilizia, le macchine movimento terra e i trasporti (Samoter, Marmomacc, Legno&Edilizia, Bus&Bus Business), l’arredamento (Abitare il Tempo, Vivi la Casa), lo sport, il turismo e il tempo libero (Nautic Show, Luxury&Yachts e Model Expo Italy) e la formazione professionale (Job&Orienta).

Indotto da 800 milioni. In calendario presenta una media di oltre 30 rassegne annue, più della metà organizzate direttamente, con un indotto per il territorio veronese e veneto calcolato sugli 800 milioni di euro. Ed è stato da poco approvato un piano di sviluppo industriale che prevede investimenti per 68 milioni in cinque anni (2007-2011), oltre agli oltre 80 effettuati tra il 2004 e il 2006. Dallo scorso anno è invece in corso la riqualificazione del quartiere fieristico veronese con l’obiettivo di trasformarlo in uno dei poli più moderni d’Europa. E previsto un aumento di superficie coperta fino a 160 mila metri quadrati contro i 120 mila attuali: già realizzati due nuovi padiglioni di 20 mila metri quadrati e un altro in arrivo di oltre 13 mila.
(arretrato di Panorama Economy del 19 gennaio 2007)

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